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Visualizzazione dei post da marzo, 2023

RORÒ PULITANÒ

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  FRANCESCO ANASTASIO PROFESSIONE SPOGLIATORE ( non è quello che state pensando! ...biricchini!!) Questa professione è nata assieme alle giocate del Totocalcio che agli inizi si chiamava Sisal. Questo mio post desidero dedicarlo al caro e rispettoso amico don Roro' Pulitano'. Tra i suoi diversi lavori , credo di ricordare bene, nell'ambito della Sisal ebbe un compito particolare e per alcuni versi delicato. Agli albori di questo gioco, le schedine venivano giocate sino alle ore 12 del sabato, dovete capire che le partite di calcio venivano disputate rigorosamente di domenica.Ebbene quale era il compito di don Roro' ? Don Roro' aveva il compito di raccogliere tutte le schedine giocate nelle ricevitorie della piana e consegnarle agli uffici della Sisal a Reggio Cal. Come comprendere era un lavoro particolare che doveva essere portato a termine in tempo e con sicurezza. Questo lavoro, don Roro',lo fece per molti anni e con la massima precisione. A Reggio ,domenica

GIUSTINA VELISCHEK

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  FRANCESCO ANASTASIO GIUSTINA VELISCHEK Negli ani '60 il luogo del nostro svago pomeridiano e serale, era un locale alla stazione, di proprietà del signor Rorò Pulitanò, adiacente all'albergo Savoia. Non saprei definirlo, non era né un bar né una trattoria. Dentro, pochi arredi, un paio di tavolini, un angolo bar solo per le bibite ed un calcio balilla. Noi ragazzi lo frequentavamo assiduamente poichè appassionati di questo gioco. Era frequentato da anziani e da lavoratori che, portandosi da casa nella "truscia' ( antico zaino) il cibo, trovavano riposo comperando una bibita che Giustina serviva con cortesia. Si, Giustina, della quale non ho mai conosciuto il cognome. Giustina era una profuga Istriana giunta a Gioia per caso ed accolta da subito dalla famiglia Pulitanò. Visse a lungo nella nostra città, gestendo questo locale. Una persona schiva, parlava spesso un dialetto a noi sconosciuto. Ma, al di là di questo, era una una persona molto gentile e noi ragazzi le

ANTONIO SCARAMOZZINO FABBRICA DI MANUFATTI IN CEMENTO

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  FRANCESCO ANASTASIO LA FAMIGLIA SCARAMOZZINO E LA FABBRICA DI MANUFATTI IN CEMENTO. Anche un piccolo sasso, raccolto in riva al mare e disegnato con passione, può ricordare un caro amico. E tutto ciò avviene con questo piccolo oggetto  che Carmelo Scaramozzino  mi omaggiò moltissimi anni fa. Negli ultimi anni della sua vita, Carmelo si dilettava ad adornare queste pietre che poi regalava agli amici. Lo tengo come fermacarte sulla mia scrivania. E ricordo lo stupore di Carmelo nel rivederlo sempre li, quando veniva nel mio negozio, Sino a quando terrò la scrivania, questo regalo rimarrà al suo posto. L'occasione è propizia per ricordare anche la fabbrica di manufatti in cemento che il padre Antonio impiantò a Gioia nel 1940. Con un numero considerevole di operai ,questa azienda si era specializzara nella produzione di blocchi di cemento per l'edilizia, pavimentazioni, ringhiere in cemento di varie forme, pali per recinzioni, griglie, fioriere e canalette per l'irr

LA CHIESA DEL SS. REDENTORE A BUCAREST

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  FRANCESCO ANASTASIO UN LEMBO D'ITALIA IN ROMANIA Perdonatemi se mi sono dilungato, ma il racconto lo meritava. A ricordo di P.  Antonio Mantica, di P. Clemente Gatti e di P. Francesco Molinari. Conoscete ormai da tempo i miei legami familiari con la Romania. Oggi desidero farvi conoscere una pagina di storia legata ad una chiesa cattolica che sorge a Bucarest e dalla quale è iniziata parte della mia storia in terra di Romania. Chi a Bucarest, dalla piazza Romana per viale Balcescu si dirige verso il centro storico della capitale,scopre alla sua sinistra una graziosa chiesa in mattoni rosso antico affiancata da un campanile. È la biserica cattolica italiana. Fu progettata dagli architetti Mario Stoppa e Giuseppe Tiraboschi. La costruzione fu iniziata il 19 agosto 1915. Il 2 luglio 1916, con grande concorso di fedeli e di autorità, l'arcivescovo Mons. R. Netzhammer, benediceva la nuova chiesa, dedicandola al SS. Redentore e l'apriva ufficialmente al culto. Animatore de

GARA AUTOMOBILISTICA MESSINA

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 FRANCESCO ANASTASIO Avete mai sentito parlare della gara automobilistica " Le 10 ore notturna di Messina? Mio padre è stato un grande appassionato di motori, e di tutte le gare che si svolgevano in quel tempo , non se ne perdeva una. Quel 20 luglio del 1958, in sua compagnia ero sugli spalti per assistere alla gara che si svolgeva in un circuito intorno al lago di ganzirri. Pur avendo 13 anni , ricordo perfettamente quella notte . La partenza venne data alle 21 circa e i bolidi girarono per tutta la notte. Io rimasi sveglio per tutto il tempo affascinato da tutto il contesto.  Oltre al grande spettacolo sportivo, non posso dimenticare all'alba l'ottimo cappuccino ed il cornetto caldo consumati al bar Irrera in piazza Cairoli. Con questa edizione del 1958 si concludeva la storia della 10 Ore Notturna di Messina e con essa anche un'epoca in cui coraggio, avventura, altruismo, erano nello spirito di quegli arditi piloti. Per la cronaca la gara fu vinta dalla coppia Chris

GIUSEPPE ALOIA

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 FRANCESCO ALOIA ALOIA GIUSEPPE​ -  Di origine Atranese si insedia a Gioia Tauro nel 1920. Inizia la sua attività lavorativa in società con il cognato Nicola Orso, gestendo un negozio di alimentari. In proprio, cambiò completamente tipologia e quindi si dedicò alla vendita di articoli da regalo e materiale elettrico. Le figlie hanno continuato questa attività con impegno e onestà, sino a pochi anni or sono.   Nella foto. Il Sig. Giuseppe Aloia e la consorte Fiorentino Ida nel 1940 , le quattro figlie da sx Maddalena, Maria, Anna e Silvia. Erminia e Luciana  dovevano nascere. Nelle altre foto i locali dell'antico negozio. LE SORELLE ALOIA INCONTRATE QUESTA MATTINA. Quanta tenerezza esprime questa foto! Le carissime Signore ,a sx Maria e a dx Maddalena Aloia. Quando penso al comportamento di questa famiglia,mi viene da pensare quanti cambiamenti ha subito l'umanità ai tempi attuali. Davanti ad una foto come questa, potrei stare ore ed ore a raccontarvi e a manifestarvi i

LORENZO CALOGERO POETA

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FRANCESCO ANASTASIO LORENZO CALOGERO - POETA-  Terzo di sei fratelli, nacque a Melicuccà, in provincia di Reggio Calabria, nel 1910 da famiglia benestante. Si laureò in medicina a Napoli nel 1937 e l'anno dopo conseguì l'abilitazione all'esercizio della professione medica a Siena. La sua fu una vita interiormente tormentata e ossessionata dal pensiero della morte. Dopo due tentativi di togliersi la vita (1942 e 1956), morì in circostanze mai chiarite nel paese natale, in estrema solitudine. Il 21 marzo 1961   Leonida Rèpaci, parlando dei poeti calabresi degli anni '60, disse: «La poesia di Calogero è fan-poesia aggrovigliata, spremuta, intellettualizzata, terribile soliloquio da muro a muro, dal muro della vita al muro della tomba.»

San Giuseppe 19 Marzo

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SAN GIUSEPPE  Oggi è la giornata dedicata a San Giuseppe durante la quale si festeggiano tutti i papà. Questa giornata è legata ad un particolare ricordo della mia fanciullezza . I miei prozii, Giuseppe e Rosalia Vissicchio, nel 1957 hanno donato il bastone in argento che adorna la nostra bella statua del Santo. Il mio ricordo vola al buon Trieste, sacrestano storico, che un paio di giorni prima della ricorrenza , portava a casa mia questo bastone affinché mia madre lo lucidasse. E mia madre, espletava questo compito con molta devozione. Buon onomastico a tutti quelli che festeggiano San Giuseppe e auguri a tutti i papà compresi quelli che si trovano lassù! Buon onomastico a mia figlia e a mia madre!!!❤

16 MARZO 2023

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 16 MARZO 1973 - 16 MARZO 2023  Oggi, 16 Marzo ricorre il compleanno della mia Andy. I 50 anni canonici di matrimonio di solito si conteggiano dal matrimonio religioso o  anche dal civile. Questa data del 16 Marzo 2023 , ha un valore particolare, oltre ad essere la data di nascita della mia Andy. Io mi sento unito in matrimonio da quel  16 Marzo 1973. Da quel giorno in cui a Bucarest, nella  casa della mia Andy, ed alla presenza del "pope" Ortodosso ci siamo scambiati le fedi e giurato amore e rispetto. Successivamente, il 1 marzo del 1974, dopo aver ricevuto il consenso dalle autorità rumene, abbiamo legalizzato, sempre a Bucarest, la nostra unione e benedetta l'11 Agosto 1974 con il rito  cattolico in Italia. Tutte tappe importanti della nostra vicenda umana e familiare. Ma quella del 16 Marzo 1973  mi porta a festeggiare nel mio intimo l'impegno preso .  La nostra unione si è arricchita di momenti importanti , sono ar­rivati i figli , mom­enti di felicità per i lor

RITA PAVONE

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 FRANCESCO ANASTASIO INCONTRO CON PEL DI CAROTA RITA PAVONE Una sera del 1962, ritornavo da Reggio Calabria in compagnia del il mio fido Michele, guidava lui perché io ancora non ero patentato. Eravamo andati nel pomeriggio per accompagnare i miei genitori che con mio fratello Gerardo si recavano a Lourdes in pellegrinaggio con il treno bianco dell' UNITALSI, in quel tempo non si fermava a Gioia. L'autostrada ancora non c'era e quindi si percorreva la vecchia strada. Giunti sui piani della Corona, una nebbia fitta invadeva tutta la zona. Ad un tratto vediamo a bordo strada una macchina ferma ed un signore che ci chiede di fermarci. Gentilmente ci chiede indicazioni per Gioia Tauro ed esattamente la strada per raggiungere il Jolly Hotel. In macchina vi erano altre due persone ed una ragazza.  Ci seguirono sino in albergo. Giunti , il signore molto cordialmente ci ringrazia e ci presenta gli altri suoi amici. La ragazza era Rita Pavone, agli inizi della sua carriera, aveva da

IL MAESTRO FRANCESCO DATO

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 FRANCESCO ANASTASIO IL MAESTRO FRANCESCO DATO In questo periodo della nostra vita in veloce evoluzione, è quasi normale che certe parole vengano abbandonate in quanto considerate antiquate.  Credo che una di queste sia la parola " Maestro della scuola elementare". Oggi la parola in voga è " docente" . Ma soffermatevi nel comprendere quale significato è insito nella parola Maestro. “Maestro” deriva, infatti, dal latino “magister” (da magis, di più) . La storia della pedagogia ci insegna che i veri maestri sono coloro che sanno instaurare un rapporto relazionale significativo con l’alunno e rappresentano per lui un valido modello di riferimento. Ed io credo che il caro amico Francesco Dato ,durante la sua lunga attività scolastica per le sue doti umane di bontà , di signorilità e per gli insegnamenti di vita profusi,sia rimasto nel cuore e nei ricordi di tutti i suoi alunni. Amico carissimo di mio zio Aldo ,lo ricordo sempre presente in casa nostra. Trascorrevano del

GIROLAMO VENTRA

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  GIROLAMO VENTRA COSTANZA GRANATA Caro Girolamo, il tuo dipinto,che oggi hai generosamente donato al Comune di Gioia Tauro, rappresenta indubbiamente una pagina drammatica di storia cittadina.  I personaggi, ben dipinti , evidenziano la sofferenza di quei momenti dolorosi dei nostri concittadini  Le incursioni saracene portarono morte e distruzione tra la nostra popolazione, che pagò un caro prezzo. I turchi lanciarono innumerevoli campagne di conquista, con saccheggi e stermini di popolazione - e con la conseguente riduzione in schiavitù delle popolazioni conquistate . L'amico pittore Girolamo Ventra ha voluto dare memoria donando alla comunità gioiese questa sua importante opera, che rimarrà esposta a suo futuro ricordo ed a testimonianza della sua sensibilità di pittore, unitamente al suo amore per la nostra Gioia. Girolamo Ventra, con grande capacità, ha saputo coglire nei suoi quadri, da sempre, quell'atmosfera straordinaria che caratterizza il nostro paesaggio cittadino.

IL MAESTRO ANTONIO CURRAO

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 FRANCESCO ANASTASIO IL CARO VECCHIO PENNINO E IL MAESTRO ANTONIO CURRAO Far scrivere un pennino intinto di inchiostro non è semplice come scrivere con una biro, non basta appoggiarlo sul foglio e muoverlo: i movimenti seguono regole precise diverse per ogni scrittura . Le forme dei pennini erano svariate, fra le tante esisteva quella a cinque punte che serviva per tracciare il pentagramma.  Il pentagramma o rigo musicale è costituito da cinque linee parallele. Le linee individuano quattro spazi. Sulle linee e negli spazi si scrivono le note, le pause ed altri simboli.  Nella foto vedete un pennino al centro, circondato da altri pennini, che appartengono tutti, alla collezione di Salvatore Genovese. Chi meglio di lui poteva conservarli ? Salvatore tiene a precisare ed anche a ricordare, che un cliente assiduo della sua antica cartoleria di via Roma, era il Maestro Antonio Currao di Seminara che usava questi pennini per tracciare il pentagramna e quindi scrivere la sua musica. Il Maestr

LA CARAFFA DI NONNA MARIA

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 FRANCESCO ANASTASIO Un mio suggerimento. C ercate nella vostra casa o in quella dei vostri genitori o dei vostri nonni oggetti di famiglia che sono stati tramandati per generazioni. Poi indagate per scoprire che cosa c’era di tanto significativo in quegli oggetti. La maggior parte dei ricordi non avranno storie sensazionali  ma potete comunque andare un po’ oltre. Questa caraffa in porcellana di fine '800, apparteneva a nonna Maria, nonna della mia Andy, donna forte e tenace. Rimase vedova giovanissima e da sola ebbe la forza di crescere ben otto figli e comprenderete quali difficoltà ha  superato, considerando il contesto delle campagne Rumene di quel tempo.   Che importanza aveva per lei questa caraffa? Che cosa racconta di lei? Forse racconta che era elegante ed esigente e che si prendeva gran cura dei suoi beni; o magari che non aveva mai avuto molto a livello materiale, ma quello era uno dei pochi oggetti di pregio che possedeva. La conserviamo caramente, in ricordo di qu

ELOGIO A MIA MOGLIE INSEGNANTE

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 FRANCESCO ANASTASIO RAGAZZI, FORZA, RIVOLGETE UN ELOGIO ALLE VOSTRE SIGNORE.  QUESTO È IL MIO, ... A MIA MOGLIE INSEGNANTE...  Siamo poco propensi a rivolgere degli elogi a persone che conosciamo profondamente, il segreto sta nel sapere quando è il momento. Ed oggi reputo sia giunto  il momento di rivolgerlo a mia moglie. Mi direte, tu sei di parte, ma non è così! La verità è che mia moglie è stata e lo è, una persona diligentissima. Durante i lunghi anni di permanenza presso l'Istituto Tecnico Severi , ed in giro per la Calabria, è stata sempre vicina ai suoi alunni, a tal punto che a distanza di anni nutrono affetto per la sua persona. È stata una insegnante severa, ma quanto basta per far comprendere ai ragazzi che il suo atteggiamento era per il loro bene. Mia moglie ha usato sempre la gentilezza del rapporto, i sorrisi amichevoli, gli efficaci complimenti.  Erano atteggiamenti importanti che plasmavano la loro personalità e i loro pensieri. A distanza di tempo , molti suoi ex

Ristorante Zi Teresa

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 FRANCESCO ANASTASIO BREVE STORIA DEL RISTORANTE " ZI TERESA " A NAPOLI. Ieri l amico Pino Macino , in una sua recente visita a Napoli, ha postato una foto di questo rinomato ristorante.  Molti ricordi mi legano a questo luogo che rappresenta da oltre 100 anni "la napoletanità " nel mondo. Il fratello di mia madre, zio Adrea medico, abitava in Via Chiaia ed ogni qualvolta andavamo a trovarlo ci scappava un pranzetto dalla " zi Teresa ". Teresa era figlia di Gennaro Fusco il quale si trovò senza lavoro proprio il giorno in cui la moglie dava alla luce la bimba. Gennaro si dedicò alla pesca e la piccola Teresa lo seguiva. Teresa sposò un ufficiale ed ebbe numerosi figli che sfortunatamente perse tutti unitamente al marito. Teresa amava cucinare e quindi Iniziò la sua attività di ristorazione nel 1890. Ben presto divenne famosa in tutta Napoli ed in tutto il mondo. Questo ristorante è un angolo di paradiso!, dove le storie d’amore più belle s’intrecciano tra

Il nostro cagnolino Min

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 FRANCESCO ANASTASIO BREVE STORIA DEL NOSTRO CAGNOLINO MIN- BUCAREST AGOSTO 1973 Con mia moglie Andy decidemmo di comprarlo nell'estate del 1973, Min era nato il 29 Aprile . Era un esemplare molto bello di Fox terrier a pelo ruvido. Era un cagnolino coraggioso,vivace,allegro,sicuro di sé ed era molto intelligente. Dopo aver espletato tutti i documenti necessari per portarlo in Italia, sono partito con lui in macchina. Mia moglie Andy è rimasta a Bucarest, non avevamo ancora ricevuto il permesso dalle autorità rumene al matrimonio e quindi lei non poteva espatriare. Viaggiando ho preso tutte le precauzioni ,conoscendo la sua vivacità. Purtroppo giunto a Belgrado e fermandomi per fare rifornimento, Min come un fulmine mi scappa dileguandosi tra i boschi. Non mi capacitivo di averlo perso così banalmente, il pensiero mi faceva star male. Decisi di non ripartire nella speranza che ritornasse. Sono rimasto in quest'aria di servizio per due notti e tre giorni ed alla fine sono stato

Il collegio San Michele ad Acireale

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 FRANCESCO ANASTASIO BASTA ! TI MAMDO IN COLLEGIO ! Ricevo dalla cara amica Maria Teresa Normanno una foto storica per ciò che rappresenta. Nel cerchietto il suo amato papà Dino giovane studente del primo superiore nel 1926 presso il prestigioso collegio San Michele di Acireale. L'Istituto San Michele, diretto dai Padri Filippini, è stato fondato nel 1875. La scuola del San Michele è stata un approdo nei tempi in cui, per la mancanza di scuole pubbliche, i giovani –soprattutto convittori- trovando tra le mura del collegio come un’altra famiglia, uscivano dopo gli anni della loro formazione scolastica temprati dalla cultura e dalla fede. Dal 1875 ad oggi, per tutto questo lungo periodo, anche se talvolta con grandi difficoltà, alla scuola dei PP. Filippini si sono formate molte generazioni di giovani, provenienti non solo da Acireale, ma dalla Sicilia e dall’Italia Meridionale.  Anche mio zio Andrea Proto completò il suo percorso scolastico , medie e superiori, in questo luogo. Nell