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Visualizzazione dei post da giugno, 2023

Francesco Carbone La cornice

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FRANCESCO ANASTASIO  LA CORNICE ANTICA Da questa cornice con foto, lavorata a traforo, recuperata oggi  in soffitta,  che ritrae il mio bisnonno Matteo con divisa da bersagliere, posso desumere che il mio avo si trovava sin dal 1875 a Gioia Tauro. Lo desumo per il timbro e la data che si trovano sul retro della foto, dove riporta il timbro dello studio fotografico della Piana del pittore Carbone Francesco con sede a Rizziconi. Un bel ritrovamento, che inserisce un altro tassello nella storia della mia famiglia in terra di Calabria. Ho consultato il libro " Novecento a Sud "  dell'amico Antonino Catananti e scopro che il Sig. Carbone è stato l'artefice della Sacra Tragedia che si svolge annualmente a Rizziconi. Allego la sua foto.

Scordo Tommaso

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  FRANCESCO ANASTASIO QUANDO VIGEVANO I CONTROLLI Gli agricoltori regolarmente iscritti negli elenchi degli imprenditori agricoli avevano diritto ad un prezzo agevolato per il carburante che si utilizzava nelle macchine agricole per la lavorazione dei campi  Come veniva distribuito il gasolio agricolo a prezzo agevolato? Attraverso un libretto di controllo che permetteva agli agricoltori di acquistare il gasolio ad un prezzo scontato per soli fini agricoli. L’assegnazione della quantità di combustibile avveniva  tramite i centri di assistenza agricola in  dipendenza  dalla quantità di terreno e dalle colture in esso coltivate e dalle macchine in possesso. La mia azienda svolgeva anche questo lavoro. Onde evitare che ci fossero " intrallazzi " , il controllo da parte dell'ufficio, avveniva mensilmente. Prodotto entrato, meno prodotto uscito, la rimanenza nelle cisterne doveva combaciare. Questo controllo era affidato al Sig. Scordo, diligente impiegato dell' UTIF, Uffi
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  PINO MAGAZZÙ LA ZATTERA Il quarto episodio avvenne il 6 agosto del 1943 in cui ci furono diversi feriti, quattro dei quali ricoverati presso l’Ospedale civile di Taurianova, protagonista la Motozattera 756 proveniente da Messina e diretta a Gioia Tauro (1)  per imbarcare munizioni ed altro materiale bellico. Quel mattino l’unità, dopo aver navigato sotto costa per sfuggire all’avvistamento aereo nemico, dette fondo all’ancora nello specchio di mare antistante la spiaggia di Gioia Tauro. Di lì a poco fu attaccata da una squadriglia di caccia-bombardieri alleati, intensamente impegnati quell’anno in bombardamenti a tappeto su tutta l’Italia meridionale. Fatta oggetto ripetutamente di mitragliamento e lancio di bombe, due di queste esplosero sotto la carena provocando uno squarcio sul lato destro. Dalla Santa Barbara (il deposito munizioni – nda) cominciò ad uscire del fumo e il Comandante per evitare il rischio che un’esplosione avrebbe potuto compromettere la vita dei marinai, diede

MASTRHU PASCALI NOSTRO

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 FRANCESCO ANASTASIO MASTRU PASCALI NOSTRO Un esilarante racconto dell'amico Rocco Ruggiero pubblicato sul suo libro " Racconti faceti" . La foto concessa da Sante Pellicanò rappresenta una delle prime band di Gioia e molto probabilmente risale al 1920.  Rocco, data la sua conoscenza, ha individuato, seduto il primo da dx , Mastru Pascali.  Rocco lo conosceva bene e lo descrive come persona molto scherzosa, solo che nel racconto, è Mastru Pascali a subirne le conseguenze. Mastru Pascali, come vedete dalla foto, era un provetto trombettista.  Gioia Tauro ebbe l'alto onore di essere visitata dal Prefetto di Reggio Cal. Nell'occasione, a mastru Pascali toccò l'onore di suonare l'attenti all'arrivo dell'alto rappresentante. Tutte le autorità del paese convennero alla stazione per dare il benvenuto. All'arrivo del Prefetto, mastru Pascali portò la tromba alla bocca per intonare le solenni note. Poggiò  le labbra al boccaglio e un bruciore micidiale

A NOSTRA FIGLIA GIUSY

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FRANCESCO ANASTASIO  Adorata figlia Giusy,  questo semplice foglio di carta, è la prova inconfutabile dell'inizio della tua avventura in terra di Toscana. Come vedi sono trascorsi 30 anni, un tempo molto lungo,durante il quale sono accadute un mondo di cose . Io ricordo tutte le cose belle che durante questa tua nuova sistemazione hanno percorso le tue giornate. Certamente non posso dimenticare la mia ansia di quel giorno che ti lasciai da sola a Firenze per rientrare a casa a Gioia. Molti timori invadevano il mio cervello. Con il tempo  io e mamma, ce ne siamo fatti una ragione, era per il tuo bene. Le nostre raccomandazioni, forse in quel tempo ti infastidivano, ma adesso che sei mamma comprenderai quanto erano importanti. Conosci bene la mia maniacalità dello scrivere, in quell'occasione non l'ho fatto. Forse per non perdere le sfumature che avrei voluto dare ad ogni singola parola nel darti le ultime indicazioni. Adesso sei una calabro-toscana, sei sposa gentile e mamma

I BARACCHINI DEL LIDO GERACE

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 I BARACCHINI DEL LIDO GERACE  Sono stati per decenni una sorta di istituzione estiva, pronti ad accogliere generazioni di giovani pieni di voglia di divertirsi nelle calde notti di luglio e agosto. Questi che vedete  sono i baracchini del Lido Gerace,  luoghi di ritrovo davanti ai quali si sono consumate feste e bicchierate, dove sono nati piccoli e grandi amori, dove talvolta si è fatta l’alba all’insegna dell’ultimo cin cin ripetuto tante volte al suono di una chitarra. Quando si andava al mare, nel tempo passato, si usava l'espressione " vado in villeggiatura" e questa espressione mi rinnova il ricorda dell'eleganza del Lido Gerace, il colore pastello delle sedie a sdraio e degli ombrelloni, la geometria dei numerosi baracchini, i triangoli bianchi delle vele, il tutto racchiuso tra l'azzurro del mare e il bianco del nostro lungo arenile. Buone estate, cari amici e ricordate che alcuni giorni di vacanza, sono un tempo privilegiato per favorire il riposo fisico

ĹA SALDATRICE

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 QUANTO LAVORO NEL PASSATO! Tra i molteplici servizi che la mia azienda formiva ai clienti falegnami ed alle segherie, vi era quella della saldatura delle lame dentate per il taglio del legno. I falegnami usavano nel propio laboratorio nastri massimo sino ad una larghezza di 50 mm. ,mentre le segherie per il taglio di grossi tronchi ,  usavano nastri di varia lunghezza e di larghezza sino 150 mm.  Negli anni 60/70, vi erano molte persone che operavano in questo settore e quindi il lavoro era produttivo. Durante il lavoro di taglio, gli anelli di nastri d'acciaio erano soggetti a rompersi e quindi dovevano essere risaldati. Noi eravamo gli unici a disporre di queste macchine per saldare le  lame e avevamo clienti che venivano da molto lontano. Non vi sto a spiegare il procedimento di saldatura dei nastri, vi dico solo che il mio Michele si era specializzato per eseguire il lavoro a regola d arte. Anche in questo caso entra in gioco l’esperienza dell'operatore prima di tutto, fon

BUCAREST GARA DE NORD 1970

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FRANCESCO ANASTASIO  Bucarest - Gara de Nord gennaio 1970. Rientravo in Italia, la mia Andy mi accompagnò alla stazione.  Con il treno in movimento , mi disse due parole:  ti aspetto... sono trascorsi 53 anni ed eccoci qui ancora insieme ❤

ILARIA IOCULANO LA TESTIMONIANZA

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  Luigi Ioculano- La testimonianza della figlia Ilaria 2 Marzo 2017 Parlare di mio padre mi riempie di orgoglio ma naturalmente anche di dolore perché vuol dire ripercorrere quel solco infinito di disperazione tracciato da chi me lo ha barbaramente sottratto con la violenza e da chi ha permesso che ciò accadesse. Perché colpevole non è solo chi ha armato la mano di chi gli ha sparato o chi lo ha ammazzato a sangue freddo quella mattina del 25 settembre nel corridoio del palazzo di casa ma anche e soprattutto forse chi ha permesso che ciò accadesse. Chi lo ha lasciato solo prima, chi lo ha tradito dopo non denunciando o addirittura vendendo a chi dall’assassinio di mio padre ha tratto vantaggio, la propria anima e gli ideali per i quali aveva finto di combattere al suo fianco, chi si è trincerato nel silenzio della paura e della convenienza  e chi non ha voluto dare delle risposte alla sua morte. Tanti omicidi di mafia non hanno un “colpevole” ufficiale perché non si arriva ad avere

DAVIDE MANGANARO

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 FRANCESCO ANASTASIO Ecccellenza gioiese! DAVIDE MANGANARO- Regista- Produttore- Sceneggiatore. Graditissimo incontro questa mattina con Davide, con il quale, una stretta di mano ha consolidato la nostra amicizia, nata principalmente su fb.  Davide, ben presto comprese che l'ambiente cinematografico sarebbe stato la sua vita.  Adesso è docente di Cinema e Regia all'Accademia di belle Arti " Fidia". Direttore delle scuole di nuove tecnologie dell'arte cinematografica. Docente di regia e storia del video. Trasferitosi a Roma, ha studiato giurisprudenza, ma ben presto la passione per il cinema lo coinvolse. Agli inizi, pur di apprendere, fece di tutto ed anche gratuitamente. Fu discepolo di Bruno Corbucci, e lavorò con Sergio Leone, Martin Scorsese e Francis Ford Coppola. Secondo la sua esperienza, mi confidava questa mattina, che la nostra Gioia sarebbe pronta per un suo set cinematografico. La Calabria è una terra meravigliosa con tante storie da raccontare. Davide

CACONGO

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 FRANCESCO ANASTASIO SFATIAMO LA PAROLA CACONGO La storia delle famiglie Amalfitane giunte a Gioia ,sin dalla metà del 1800, è lunga ed appassionante e l'ho spesso raccontata. Oggi desidero sfatare l'appellativo che i gioiesi hanno sempre dato a queste persone che giungevano dalla costiera Amalfitana. " CACONGHI"  Nella mia città la maggior parte dei commercianti ,provenienti da queste zone, quando avevano necessità, facevano giungere dai loro paesi di origine dei lavoranti. Alcuni venivano accolti nelle case del datore di lavoro, altri trovavano alloggio direttamente dentro i locali dove lavoravano, per la totalità sprovvisti di servizi igienici.  Il termine ,coniato dai “ goitani “, è nato sicuramente dal fatto che queste persone espletavano i loro bisogni fisiologici in scatole di cartone che venivano smaltite successivamente.  Come d’altronde era uso fare per la maggioranza dei cittadini che in casa non disponevano appunto dei servizi igienici. Questo termine con

ASSOCIAZIONE CULTURALE AGORÀ

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 FRANCESCO ANASTASIO ASSOCIAZIONE CULTURALE AGORÀ PER LA STORIA, A DISTANZA DI 35 ANNI. Da un documento comunitario L' Associazione Culturale Agorà nasce nell'autunno del 1988 per volontà del dott.Gigi Ioculano e di alcuni amici fraterni ed ex compagni di studi come voglia impetuosa di riscatto morale e come condizione per ritrovare il piacere e il gusto del dialogo,sensazioni da tPER empo scomparse. E il 2 marzo 1989 l' Ass. legalizza davanti al notaio, in Taurianova , la sua identità. Il dott. Gigi Ioculano, socio fondatore, ne diviene Presidente e si fa collaborare da un Direttivo, con il quale più direttamente operare per realizzare le idee proposte,discusse e votate nelle assemblee. Durante la vita associativa la Presidenza passa nelle mani del giornalista Pino Toscano e, quindi  in quelle dell'Ing. Andrea Cento, dell'Ing. Andrea Menghi, del dott. Edoardo Macino per ritornare in  quelle del dott. Ioculano. Nell'arco di pochi anni l'Agorà realiz

IL BRACIERE

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  FRANCESCO ANASTASIO IL BRACIERE Oggi è difficile rivedere un braciere in mezzo alla strada. Rivedere un braciere oggi, mi farebbe ricordare il tepore che emanava durante le serate invernali. Il mio ricordo di bimbo va a Toniella Ranierì, era la badante del mio bisnonno Matteo che aveva il compito di riempire il braciere con la carbonella ed attizzare il fuoco. Se ne consumava tanto di questo carbone tante' che nel giardino di casa i nonni avevano fatto costruire una carbonaia. Un locale di circa 10 mq dove era ammassato questo prodotto. A Tropea i nonni materni ogni sera si riunivano intornl a questa fonte di calore per recitare il Santo Rosario. Il compito di ravvivare le braci, una volta portato dentro cassa, spettava a nonno Gerardo, aveva acquistato il diritto di essere custode del fuoco. Lo faceva con delicatezza ricoprendo le braci ardenti con la cenere e quando era necessario riattizzava il carbone con un ventaglio. Ci si “accontentava”, in fondo quella era la vita

Salvatore Mermolia Il Petrace

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 FRANCESCO ANASTASIO OMAGGIO A SALVATORE MERMOLIA Queste splendide immagini del nostro antico fiume Petrace, sono state immortalate dall'amico Salvatore. Le ha pubblicate in un libro " Il Petrace ", con il quale ha tracciato la storia di questo ambiente, mettendo in evidenza l'importanza di un recupero.  Attraverso queste foto, frutto dell'amore verso il nostro territorio da parte dell'amico Salvatore, vi propongo un tour in questi luoghi che molti di voi disconoscono.  A distanza di tempo, rivolgo al caro Salvatore le mie congratulazioni per questo lavoro. IL PETRACE  Nel 1860 i garibaldini, durante la loro marcia verso il nord, sostarono lungo le rive del Petrace ricevendono queste impressioni:  " il fiume lasciando sgocciolare i suoi esili rivoli limpidi attraverso i ciottoli, ci da un poco da bere e ci mostra delle rive graziose ove ondeggiano i tamerici " DU CAMP- Espeditione des deux Siciles Traduzione di Rocco Liberti

AGNESE ROSARIA VISSICHIO

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  FRANCESCO ANASTASIO AGNESE ROSARIA VISSICCHIO Da 92 anni, al centro della cappella cimiteriale della mia famiglia, si trova questa statua marmorea di autore sconosciuto. Fu eretta dai miei prozii Giuseppe Vissicchio e Rosalia Anastasio in ricordo della loro figlioletta, deceduta all'età di 4 anni. Il suo nome è Agnese Rosaria Vissicchio, nata il 21 Novembre 1927 e morta per un male incurabile  il 29 Ottobre 1931. Queste opere sono elementi che, con il passare degli anni, assumono anche una valenza di storicità. E sono opere che rendono immortale il ricordo. I monumenti cimitetiali raccontano ricordi familiari e sentimenti profondi. Spetta a noi di provare a comprenderli.  Una lacrima per i defunti evapora. Un fiore sulla loro tomba appassisce. Una preghiera per la loro anima la raccoglie Iddio❤ (S.Agostino)

La stazione e la ferrovia

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FRANCESCO ANASTASIO LA STAZIONE E LA FERROVIA Gioia Tauro - Apertura  definitiva della Stazione F.S. di Gioia Tauro. Il 20 novembre 1890 la Direzione Tecnica della Ferrovie inviò una nota al Prefetto della provincia di Reggio Calabria con la quale annunciava l'apertura all'esercizio della stazione definitiva di Gioia Tauro per il 27 cm. " Pregiamo partecipare alla S.V. Illustrissima che il 19 l'ispettorato generale delle strade ferrate, con suo telegramma di ieri, ha accolto la proposta della Commissione Ministeriale incaricata della visita di ricognizione della seconda tratta del tronco di ferrovia da Palmi a Gioia Tauro, approvando che il 27 corrente abbia luogo l'apertura all'esercizio di quella tratta di ferrovia nella quale è compresa la stazione definitiva di Gioia Tauro." Il 27 novembre 1890 la vaporiera, sbuffando paurosamente, entrava nella nuova stazione definitiva di Gioia Tauro, addobbata per la circostanza con festoni e bandiere. Senz'altr

CAMILLO ALBONICO SCRIVE SUL TARTARIN 25 Aprile 1906

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 ANASTASIO FRANCESCO LA FERROVIA Alla fine del 1800 giunse nella nostra città la ferrovia, e certamente agli inizi non mancarono  gli inconvenienti se il Signor Camillo Albonico inoltrò in data 25 aprile 1906, al giornale  Il Tartarin, il seguente articolo. " Il disservizio ferroviario del quale tanto si parla, ormai ha finito di stancarci, e noi  dobbiamo pure tutelare i nostri interessi. Il legname, il ferro, poichè nemmeno un pontile si è potuto ottenere, debbano scaricarsi nel porto di Reggio, e di là trasportarsi in Gioia per mezzo della ferrovia. I carri da Reggio arrivano a Gioia  con parecchio ritardo. Alla nostra ditta furono spediti da Reggio il 6 febbraio u.s. due vagoni, uno arrivò il giorno 7 marzo. La deficienza di locomotive e carri e la negligenza spesso del personale, ostacolano il movimento commerciale ch'è pure l'anima del movimento economico". Camillo Albonico Nella cartolina, viaggiata il 27 gennaio 1904 ed  edita dal mio bisnonno Matteo, la prima