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Visualizzazione dei post da ottobre, 2021

IL GRANO DI SANTA LUCIA

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  FRANCESCO ANASTASIO  IL GRANO COTTO DI S. LUCIA E’ grande in Calabria la devozione popolare per Santa Lucia, la Santa della luce. Non a caso si festeggia il 13 dicembre, il giorno più corto dell’anno, e fa parte dei rituali dell’Avvento in attesa del Natale, il giorno della nascita di Gesù Luce del mondo. Anche in Calabria era di rito preparare il grano cotto il 12 dicembre per consumarlo in famiglia e donarne ai vicini il 13, per buon augurio e per invocare la protezione di Santa Lucia. In effetti è una tradizione siciliana , infatti in questa giornata la cara Signorina Francesca Bertini , nata a Palermo per manifestarci il suo affetto, non ce lo faceva mancare. LA TRADIZIONE Tipico e apprezzatissimo dolce della Festa di Santa Lucia del 13 dicembre insieme alle panelle dolci e agli arancini al cioccolato, la cuccìa di Santa Lucia è consumata in particolar modo nelle zone di Palermo e Siracusa, che se ne contendono l’invenzione. Infatti, secondo la tradizione, la cuccìa in
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 TROPEA 22 OTTOBRE 1944 Un amorevole ricordo per i nostri genitori, Matteo e Pina , che come oggi nel lontano 1944 si sono uniti in matrimonio.

LA FAMIGLIA GALLI

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 FRANCESCO ANASTASIO  LA FAMIGLIA GALLI' DI NOBILE DISCENDENZA Ricade anche nei limiti del rione di villa Pons, lo storico palazzo della famiglia Galli . Per intenderci dove è attualmente ubicato il Banco di Napoli ex Banca Commerciale in largo Trieste. Il nucleo principale della famiglia Galli visse a Scilla, ed i componenti tutti operarono in molte attivita' con impegno e dedizione. Da come si evince dai capitoli matrimoniali relativi al 1599, il capostipite fu Francesco. Da ricerce affettuate di recente da Giuseppe Galli', riferisce che tutti i Galli' esistenti attulmente sono i discendenti di Giuseppe( 1808) e di Annunziato ( 1814). Il ramo dei Galli a Gioia Tauro ,giunse con Enrico (1839), uno dei 6 figli di Giuseppe. Enrico appena giunto nella nostra città, tra il 1860/65, si attivo' per la costruzione del palazzo sopradetto e che nel tempo è rimasto testimonianza di questa famiglia. Enrico Galli' giunse a Gioia in un periodo florido per nostra

Bombardamento aeroporto Vibo Valentia

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 FRANCESCO ANASTASIO  BOMBARDAMENTO AEROPORTO VIBO VAL. Io sono nato l'11 Agosto 1945 , 5 giorni dopo il bombardamento di Hiroshima e 2 due giorni dopo il bombardamento di Nagasaki. I mie nonni materni vivevano a Tropea, e alla fine degli anni '40, la strada per raggiungerla era quella di Mileto e quindi la via dei pioppi di Monteporo a quel tempo non ancora asfaltata. Al bivio la strada ti portava a fiancheggiare l'aeroporto di Vibo Valentia. Questo percorso ,con tutta la famiglia , lo effettuavo ogni fine settimana. I miei occhi di bimbo rimanevano perplessi nel vedere le numerose palazzine diroccate che perlappunto si trovavano nella zona dell'aeroporto . Mio padre mi spiegava qualcosa che al tempo non percepivo. Forse anche molti di voi non conosceranno la tragedia che si consumò il 10 luglio del 1943. Dalle 19.25 alle 20.25 del 10 luglio 1943, lo stesso giorno dell’invasione alleata della Sicilia, un inferno di fuoco si abbatte sull’aeroporto “Luigi Razza” di

ANDALO AGOSTO 2021

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 FRANCESCO ANASTASIO  ANDALO AGOSTO 2021 Andalo è il luogo delle nostre vacanze degli ultimi 20 anni. Siamo giunti in questo delizioso paesino delle dolomiti del Brenta per la prima volta ospiti della famiglia Pancher nel loro Hotel Corona nell'agosto del 2001. E da quella data ci siamo ritornati quasi tutti gli anni. Andalo è una cittadina a 1042 metri di altitudine circondata dai monti della paganella ma e' quasi tutta in piano e quindi le passeggiate sono molto rilassanti. È il nostro luogo del relax più completo, una settimana che ti ritempra e ti ricarica. Ad Andalo si trova un piccolo lago di origine carsica, periodico, senza immissari e senza emissari visibili, la cui superficie può variare notevolmente a seconda delle precipitazioni. Posto ad un'altitudine di 989 m s.l.m. in una distesa tra Andalo e le falde del Piz Galìn, si estende con una lunghezza media di circa 1,5 km e una larghezza di massima di 360 metri. La profondità massima è di 13 metri. Raggiun

IL CINERAMA

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FRANCESCO ANASTASIO   IL CINERAMA Avete mai sentito parlare del cinerama? Significa , vedere in movimento. Era un sistema di proiezione che offriva immagini di grandi dimensioni tipo 28 metri di lunghezza per 10 mt di altezza su uno schermo curvo. La scena era ripresa da tre cinepresa e la proiezione avveniva tramite tre proiettore.  Nel 1955 mi trovavo a Roma con i miei genitori e curiosi di questa novità mondiale siamo andati al teatro Sistina per assistere alla proiezione . E anche se avevo dieci anni, ricordo tutte le emozioni del momento. Quello che abbiamo visto é stato uno spettacolo strabiliante per quegli anni. Un dispositivo posizionato sotto le poltrone, ti dava la sensazione di trovarti nella scena. Ricordo il volo di un aeroplano , ho avuto la sensazione di essere sull'aereoplano. Purtroppo sparì in un decennio, Questo sistema aveva provato a cambiare il modo in cui vediamo i film ,ma in Italia le sale attrezzate per questo tipo di proiezioni erano poche e quindi non e

MIO PADRE A BUCAREST 1970

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 FRANCESCO ANASTASIO  MIO PADRE A BUCAREST 1970 L'AMORE DEI GENITORI In questi anni vi ho raccontato molte cose relative alla mia famiglia. Oggi vi confido un episodio che coinvolse il mio papà Matteo. Correva il 1970,avevo da poco comunicato in famiglia il mio desiderio di voler sposare la mia Andy. La risposta dei mie genitori fu positiva sin da subito ,affascinati anche loro dalla bellezza di questa fanciulla.In quegli anni ,la Romania era molto molto lontana . Comprenderete il loro desiderio di conoscerla personalmente, ma al tempo vigevano delle leggi particolari e lei non poteva ancora venire in Italia. In breve. Mio padre ogni anno si recava a Milano per la Fiera Campionaria. Quella volta, senza dirmi nulla, poche' voleva che fosse una sorpresa, prese il treno per andare a Bucarest appunto per conoscere la sua futura nuora. Solo che quell'inverno fu rigidissimo e a Belgrado trovò due metri di neve che lo fecero desistere nel proseguire.  Ci rimase malissimo, ma il fr