GIUSTINA VELISCHEK

 

FRANCESCO ANASTASIO

GIUSTINA VELISCHEK

Negli ani '60 il luogo del nostro svago pomeridiano e serale, era un locale alla stazione, di proprietà del signor Rorò Pulitanò, adiacente all'albergo Savoia. Non saprei definirlo, non era né un bar né una trattoria. Dentro, pochi arredi, un paio di tavolini, un angolo bar solo per le bibite ed un calcio balilla. Noi ragazzi lo frequentavamo assiduamente poichè appassionati di questo gioco. Era frequentato da anziani e da lavoratori che, portandosi da casa nella "truscia' ( antico zaino) il cibo, trovavano riposo comperando una bibita che Giustina serviva con cortesia. Si, Giustina, della quale non ho mai conosciuto il cognome. Giustina era una profuga Istriana giunta a Gioia per caso ed accolta da subito dalla famiglia Pulitanò.
Visse a lungo nella nostra città, gestendo questo locale.
Una persona schiva, parlava spesso un dialetto a noi sconosciuto. Ma, al di là di questo, era una una persona molto gentile e noi ragazzi le portavamo grande rispetto.
Girovagando per il nostro cimitero, come faccio spesso, mi sono trovato davanti alla sua tomba, ma anche questa volta, non ho appreso il suo cognome.

Apprendiamo in questo istante da Filippo Ribuffo che il cognome di Giustina è Velischek.






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