LA COSTRUZIONE DEL PONTILE
Storia del Pontile di Gioia Tauro
Il 4 ottobre 1952 furono consegnati alla Società Ferrobeton i lavori per la costruzione del pontile di approdo alla Marina di Gioia Tauro, per il quale fu prevista una spesa di circa 120 milioni. Il progetto prevedeva la lunghezza utilizzabile in mare di 156 metri, 20 metri di larghezza e la piattaforma (piano di carico e di scarico) di m. 20X40.
IL PONTILE
Il nostro pontile è li da oltre settanta anni a farsi accarezzare dal mare tranquillo ed a farsi violentare dal mare in tempesta. Eppure è li a rappresentare la nostra città, con le sue colonne . In questi lunghi anni è servito a poco , il progetto considerava altre situazioni di lavoro, ma come ben sappiamo non è andata così.
Negli anni gli Amministratori del tempo, fecero un accordo per collegare Gioia a Messina con degli aliscafi. Un'idea per quel tempo entusiasmante che poteva certamente apportare un impulso economico e turistico alla città. Ricordo perfettamente la giornata inaugurale, ma purtroppo rimase solo tale.Dopo poco tempo il collegamento smise e per tanti anni , sul pontile, rimase una passerella d'attracco per ricordarci una occasione persa .
Ma per noi gioiesi, guai chi ce lo tocca!
Francesco Anastasio
GIOACCHINO SACCÀ
Il corrispondente del giornale “Il Tempo” (l’amico Gioacchino Saccà, una vita dedicata al giornalismo, allora giovanissimo) l’11 ottobre 1952 scrisse: “ Finalmente viene ad essere realizzata un’opera che è stata lungamente sospirata dai cittadini e, in particolare dalle categorie commerciali – industriali – armatoriali e dai ceti marinari …..Siamo certi che le Superiori Autorità competenti, quando sarà in funzione il costruendo pontile e constateranno di esso la certa utilità, saranno più convinti di oggi della necessità do provvedere ad un adeguato impianto portuale vero e proprio. Impianto portuale che inevitabilmente ha in Gioia Tauro il destino del suo migliore sviluppo sia dal punto di vista tecnico-topografico sia commerciale.” Dobbiamo dire la verità, il Pontile non è, mai, stato adoperato come attracco di imbarcazioni, si aveva cercato di fare attraccare gli aliscafi con destinazione Messina, ma poi hanno constatato che era impossibile, in particolare quando il mare era agitato. Ai gioiesi servì per fare delle passeggiate, per gli amanti della pesca per pescare ed ai ragazzini per tuffarsi. Sono passati più di 70 anni, il mitico Pontile (ora lo possiamo così chiamare) ha visto nascere tante generazioni e quindi è diventato, insieme alla fontana del Tre Canali, un simbolo affettuoso (Ha bisogno di manutenzione). Il desiderio dell’amico Saccà, e non solo suo ma di tutta l’intera Comunità, cioè quello della costruzione di un porto si è avverato. I motivi della costruzione del Porto sono lunghi da esporre ora, lo faremo prossimamente.
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