Pettini e surici fritti
Pettini e Surici di Roberto Barbaro
--------------
A volte basta poco per riportarti a ritroso nel tempo e rivivere momenti della tua vita passata legata al ricordo di persone a te care che oggi non ci sono più e a luoghi fisici ancora presenti se pur trasformati nel tempo e dal tempo.
Ogni volta che penso alla frittura di pesce, quella che più preferisco (pettini e surici), mi viene in mente quel tratto di spiaggia compreso tra il pontile ed il moletto, anche se a quei tempi il moletto non c'era ancora, dove passavamo le nostre estati al mare con mia madre ed alcuni vicini di casa.
Si partiva con l'autobus dal piazzale della stazione Calabro Lucana dopo l'arrivo della littorina delle 10:30 noi già seduti comodamente mentre una fiumana di gente correva per accaparrarsi un posto sull'autobus. C'erano scampoli di umanità variegata: i vecchietti coi pantaloni lunghi e camicia a maniche lunghe che venivano a farsi le "sabbiature" sulla parte alta della spiaggia tumulati vivi, con la sabbia al collo ed il solo il capo di fuori coperto con improvvisati cappelli di carta da giornale per ripararsi dal sole; ragazzini che scendevano dalla littorina già con la camera d'aria nera infilata alla vita, o a tracolla, e poi quell'odore di peperoni fritti e melenzane ripiene che era il pranzo che doveve sostentarli fino al rientro alle cinque del pomeriggio.
Tra i tanti ombrelloni, spiccava ancora qualche tenda fatta con lenzuoli bianchi sormotati ad esili strutture portanti fatte di canne, intanto sul bagnasciuga l'onda del mare calmo di giugno teneva in fresco l'anguria.
Tutti i giorni verso mezzogiorno due sorelle pescivendole piuttosto bassine passavano sotto gli ombrelloni con una di quelle teglie rotonde di alluminio spesso con pettini e surici ancora vivi e serpeggianti; te li vendevano per poche lire e a mia madre era oramai diventata una loro cliente fissa, venivano a cercarla a colpo sicuro...
Quanto erano buoni infarinati e fritti come secondo dopo l'immancabile primo fatto di pasta e vaianeddha.
Be, mi fermo qui, potrei continuare ancora ma penso di avere espresso bene il concetto. Alla prossima!
PS.
I pesci della foto li ho pescati io.
Roberto Barbaro
Commenti
Posta un commento