Un viaggio nel tempo nella mia amata Gioia Tauro
Franco Anastasio
I secolari alberi di ulivo
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I SECOLARI ALBERI DI ULIVO
Avete mai fatto una passeggiata tra queste piante ?
In Calabria il territorio in cui si contano più ulivi ultracentenari è l’Aspromonte. La loro storia risale a quasi mille anni fa, quando furono impiantati dai Normanni.
Anche se apprendo che l'albero più antico si trova Sardegna ed e l’ulivo millenario di Luras, datato a più di quattromila anni fa ed è conosciuto con il suggestivo appellativo di Patriarca della Natura
Questi che vedete sono i nostri secolari e a volte anche millenari alberi di ulivo che si trovano nell'antico uliveto Principessa dei Principi di Gerace salendo verso Cittanova.
Sono affascinanti, uno diverso sull'altro sono delle vere sculture. Attraversano la storia della nostra Calabria.
Camminare accanto a questi alberi contribuisce sicuramente a un senso di pace. La presenza di questi bellissimi alberi ha un effetto calmante.
Sono certo che fare una camminata fra queste piante migliora il benessere psicologico, promuove uno stato d'animo positivo ed in qualche modo riduce le negatività.
Gli oliveti hanno dimostrato di essere perfettamente adatti a coloro che vogliono godere di tutti questi benefici.
Da Roberto Barbaro
Se penso che molte di queste piante secolari da qualche tempo a questa parte sono state tagliate per fare posto a degli ordinatissimi e squallidissimi filari di Kiwi, un frutto d'importazione della Nuova Zelanda che nulla ha a che fare con la storia di questo territorio mi sento raggelare.
Fosse almeno di buona qualità, costa carissimo, non matura mai e quando lo fa é già buono da buttare via perché marcescente, però si vende, si vende soprattutto nell'industria dolciaria.
L'ulivo della piana dovrebbe essere protetto un po come il pino loricato della Sila; non ci sono sottoprodotti di questa pianta che non siano stati utilizzati dall'uomo dai tempi dei tempi, persino i prodotti di scarto non commestibili dall'olio lampante di Seminara che veniva acquistato dal Regno Unito per alimentare i lampioni stradali lungo il Tamigi nel 17° secolo, o alla peggio dalle nostre parti, per farne sapone.
Voglio ricordare che nel primo dopoguerra le prime ed uniche vere industrie che son nate sul territorio di Gioia Tauro erano legate alla lavorazione della sansa prodotta dalla molitura delle olive nei tanti frantoi molti dei quali si trovavano anche all'interno dell'area urbana.
Non si buttava via nulla persino "u nozzuleddhu" che era un prodotto di scarto della macinazione delle olive non del tutto combusto nelle raffinerie veniva utilizzato per il riscaldamento domestico nei cosiddetti bracieri.
Ma poi vuoi mettere a sdraiarsi su un letto di freschissime felci all'ombra dell' uliveto nel mese di luglio col canto delle cicale, lo sguardo in alto tra le cime di queste maestosissime piante a filtrare la luce accecante del sole di mezzogiorno e riuscire a non pensare a nulla se non a quello stato di benessere che hai conosciuto almeno una volta nella vita. Io lo ricordo ed é stato più di una volta.
LUCIANO ARDISSONE LE FAMIGLIE DELLA VIA F. CRISPI NEGLI ANNI 50’ E 60’ ************************* La Via F. Crispi è una parallela della centralissima Via Serra nel Rione Gagliano di Gioia Tauro. Il Rione Gagliano è sorto fra la fine degli anni 20’ e il decennio successivo in un’area, ancora non edificata, adiacente alla Via Roma. In quest’area esistevano soltanto degli edifici baraccati che ospitavano le famiglie costrette a lasciare le loro case ubicate nel centro storico e danneggiate a seguito del terremoto del 1908. Il Rione fu realizzato adottando criteri urbanistici all’avanguardia per il tempo e tali da favorire l’aggregazione e la socializzazione degli abitanti. Infatti è facilmente raggiungibile dagli altri punti della città, le strade sono disposte parallelamente e perpendicolarmente tra di loro, il centro del Rione è la Piazza (Piazza Duomo) ai cui lati furono edificate la Chiesa Matrice, la Scuola, un edificio pubblico, la cui prima destinazione fu qu...
FRANCESCO ANASTASIO I CONSOLATI A GIOIA TAURO Nel passato l’olio era il prodotto tipico di queste nostra Piana, e quindi quasi tutti gli antichi palazzi, venivano costruiti con delle cisterne per poter conservare questo prezioso liquido, che era considerato l’oro di Gioia. La produzione e gli scambi, di questo pregiato prodotto, erano diventati molto interessanti, al punto che la piazza di Gioia Tauro era ambita da tutta Europa. Molte nazioni, per essere vicine al luogo di produzione, istituirono i loro Consolati. Ricordiamo, ricavando la notizia dalla grande guida commerciale d’Italia dedicata al commercio del 1895, i seguenti Consolati: Il Consolato del Belgio con il vice Console D’Urso Alessandro; Il Consolato di Danimarca con il vice Console Briglia Comm. Angelo; Il Consolati di Francia con il vice Console Carlo Pons; Il Consolato di Gran Bretagna con il vice Console Briglia Comm. Angelo; Il Consolato degli Stati Uniti con il vice Console Luigi Giffone; Il Consol...
EX BANCA COMMERCIALE ITALIANA Nel 1924 giunse a Gioia la Banca Commerciale Italiana ed aprì gli sportelli della propria filiale in Via Roma esattamente al primo piano del fabbricato di proprietà del Signor Sprizzi, per intenderci nella palazzina dove attualmente ha sede il negozio di abbigliamento del Signor Marchese Vincenzo. Nel 1930 si trasferì nelle stessa Via al piano terra dell’antico palazzo della Famiglia del Signor Ugo Gallì, senza mai più spostare i suoi uffici. Anche se non è stata la prima banca ad aprire gli sportelli a Gioia, è stata, certamente molto vicina alle necessità dei cittadini. Attualmente opera come Intesa San Paolo. In 99 anni di presenza nella nostra città , si sono succeduti centinai di impiegati, di molti di loro conserviamo un cordiale ricordo in particolar modo di quelle persone che sono rimaste per lunghi periodi. Mio padre Matteo, da come si evince da questo documento, nel 1934 era di già loro cliente...
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