LA PORTA DEL SOLE RACCONTATA DA GIUSY

 OGGI ALLA PORTA DEL SOLE

MIA FIGLIA GIUSY SCRIVE.

Appena arrivata qui non ho riconosciuto quasi nulla, ma ho chiuso gli occhi e mi sono lasciata cullare dall'inconfondibile profumo dell'eucalipto. La mente ha iniziato a viaggiare e le lacrime a scorrere a fiumi. Catapultata a 30 anni fa ho rivisto i visi degli amici, ascoltato il rumore delle risate, le risate che facevamo mentre giocavamo a scopa al bar, durante una partita ai videogiochi quando uno cercava di superare i record e tutti stavamo dietro a sgomitare per guardare. Ho ascoltato il suono del jukebox che con 200 lire ci regalava i sottofondi musicali per i nostri sogni da adolescenti. Ho sentito De Cesaris che chiamava i nuMMeri quando giocavamo a tombola, don Peppino che alle 22 ci mandava via dal bar perché doveva lavare con la pompa. Ho sentito il profumo della pizza piegata e incartata che bruciava come lava, che alla fine bisognava aprire tutta la carta per riprendere la mozzarella colata. Ho guardato il mare e mi sono vista con Giovanni a imparare ad andare sul surf, la fila di teli sulla spiaggia e noi tutti vicini a parlare parlare e ridere, e poi i pomeriggi a frescheggiare in pineta sotto il rumore delle cicale e i ghiri che passavano da un albero all'altro, i gavettoni che ci facevamo quando andavamo ai lavandini per pulire i piatti, la discoteca la sera e tutti abbracciati a ballare Carrie.

Oggi qui tutto questo nessuno lo puo vedere ma vi assicuro che c'è, é tutto nell'aria, col profumo dell'eucalipto.

La Porta del Solel









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