La gru

 

FRANCESCO ANASTASIO

AL LAVORO DI QUESTA GRU

( Piccola velocità)
Abbandonata in questo luogo, sembra che dica: vi siete dimenticati di me.
Nel vederla tra le sterpaglie sembra che dorma protetta semplicemente da uno strato di ruggine.
Quanto è stata importante nel passato questa gru, racconterebbe l'importanza della nostra stazione ferroviaria nel tempo in cui il commercio cittadino era fiorente.
In questo luogo, mi auguro di non sbagliare, il Sig. Castagna e credo anche il Sig. Macino, svolgevano parte della loro attività. Ricordo lunghi tronchi accatastati,recuperati nei boschi del nostro circondario, pronti per essere caricati sui vagoni con destinazione in tutta Europa.
E questa gru, svolgeva il lavoro di carico, con grazie e leggerezza!

DA EDOARDO MACINO

Mio nonno Giuseppe Castagna inizio’ l’attività del commercio del legname subito dopo la prima guerra mondiale, agli inizi degli anni venti del 900. Il legname veniva prima spedito con i bastimenti dalla marina di Gioia verso la Sicilia. Dopo la seconda guerra mondiale, mio padre affiancò mio nonno nell’attività espandendo l’attività oltre che in Sicilia, anche verso le regioni del centro e nord Italia, grazie anche alla cooperativa Pier Giorgio Frassati che aveva fondato e a due case di spedizione di cui era il corrispondente per la Calabria ( la casa di spedizioni Giovanni Zuffo e la Gottardo Ruffoni). Quella gru che hai postato credo appartenga alle ferrovie dello Stato, la cooperativa Pier Giorgio Frassati aveva un’altra gru  della Donelli per spostere i tronchi ed evitare il caricamento a spalla, la gru della Donelli fu demolita negli anni 70 del 900. Fino agli anni 70 partivano da Gioia Tauro oltre 50 vagoni al giorno carichi di legname, agrumi, ecc. Poi il traporto su gomma prese il sopravvento e a poco alla volta il caricatoio di Gioja perdette la sua importanza. Ho imparato a conoscere le stazioni ferroviarie di mezza Italia, compilando i borderò( registri)  delle spedizioni effettuate giornalmente da mio padre.



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