90⁰ CONSACRAZIONE DUOMO GIOIA TAURO

 FRANCESCO ANASTASIO

90⁰ ANNIVERSARIO CONSACRAZIONE 

DEL DUOMO DI GIOIA TAURO DEDICATO A SANT' IPPOLITO MARTIRE.

Il Duomo é il simbolo della tua città ed è un punto di riferimento per tutti i cittadini. Per consuetudine è la Chiesa principale. Il Duomo é il luogo dove ciascuno di noi, attraverso la preghiera, affida a Dio le sue preoccupazione , le sue ansie e le sue necessità.
Ed oggi la nostra Casa di Dio compie​ 90 anni dalla Consacrazione.

GIOIA TAURO. La chiesa Parrocchiale di S. Ippolito Martire, fino al 1928, si trovava al centro storico del Piano delle Fosse. Successivamente a seguito di scosse di terremoto, avvenute il 7 marzo 1928, la chiesa più importante di Gioia fu chiusa al culto e, per sicurezza, fu interamente rasa al suolo.Ricostruita in due anni, fu dedicata a Sant'Antonio e inaugurata il 4 Aprile 1930.
Nel mentre si pensò alla costruzione della Chiesa Matrice nel rione Gagliano.
Con l'aiuto di alcune persone facoltose, del governo nazionale, di S.E. Mons. Paolo Albera, vescovo di Mileto, il 7 aprile 1928 iniziarono i lavori della sospirata nuova chiesa parrocchiale. Il locale fu offerto gratuitamente dal marchese Augusto Ruggero Serra di Cardinale, nel nuovo rione Gagliano. Su progetto dell'architetto Faustino Roncoroni fu costruito un grandioso edificio in forme peseudo-romaniche con la facciata esterna divisa in tre sezioni, con tre portali; sull'ingresso principale fu posto un rosone raffigurante i quattro evangelisti ed il Cristo.La nuova chiesa di S. Ippolito fu aperta al culto il 27 maggio 1933 con la benedizione, per delega del vescovo Paolo Albera, del rev. arciprete Pasquale De Lorenzo. Il 10 giugno dello stesso anno S.E. Paolo Albera consacrava, tra la commozione di moltissimi cittadini gioiesi, la nuova chiesa Matrice.

Dalla cronistoria della Parrocchia di S. Ippolito da parte di Mons. Pasquale De Lorenzo, Arciprete Curato dal 1924 al 1963

10 GIUGNO 1933
La sera del 9, terminate le funzioni di chiusura dei SS. spirituali esercizi , la Chiesa fu sgombrata di tutto e preparata per la consacrazione.
La mattina del 10​ S.E. Rev.ma Mons. Vescovo Paolo Albera, inizia il sacro rito dopo essere stato salutato al suo arrivo dal Clero locale e da altri sacerdoti dei paesi vicini e dalle Autorità locali e dopo una breve preghiera nella cappella delle reliquie,cioè, in sacrestia a questo fine preparata dal giorno precedente e dove fu fatta l'adorazione stabilita dalla liturgia. Il Sacro rito si svolse maestoso e con esattezza tra la commozione dei fedeli presenti e da me, sia come Parroco che vedeva così attuati i suoi desideri e anche perchè la prima volta che assistevo a simile cerimonia. Terminata la consacrazione il Vescovo celebrò la S. Messa sull'alrare maggiore​ consacrato, compiacendosi dare a funzione ultimata ,un'ampia spiegazione dei punti principali della consacrazione della Chiesa e dell'Altare.
Nel pomeriggio S.E. il Vescovo amministrava la Cresima a 900 persone tra adulti e bambini.

Questo è ciò che rimane in ricordo di quelle giornate. Da ricerche effettuate non sono riuscito a recuperare una immaggine fotografica. Eppure eravamo nel 1933 e la fotografia era apparsa da moltissimi anni. Peccato veramente non poter ammirare momenti importanti della nostra storia cittadina. Anche perchè in quegli anni si realizzarono opere importanti per la crescita della città. Basti pensare alla Chiesa di Sant'Antonio,all'edificio scolastico e alla  Chiesa Matrice.
Durante gli anni successivi ,questo luogo di preghiera, per iniziativa​ del nostro indimenticato Mons. Francesco Laruffa, è stato adornato ed impreziosito con opere di ristrutturazione che lo hanno reso molto accogliente e rendendolo un luogo in cui la preghiera ha la capacità di giungere al cuore dei nostri Santi protettori.
Il nostro caro Parroco don Antonio Scordo, in questi ultimi anni ha provveduto a dare a questo luogo di preghiera, attraverso iniziative lodevoli, un valore artistico al nostro Duomo impreziosendolo con opere d'arte di indubbio ed apprezzabile aspetto estetico.

" Sono profondamente convinto che una comunità ha la necessità per crescere di nutrire la propria memoria attraverso gli esempi di chi ci ha preceduto, ha la necessità di crescere attraverso la memoria di chi si è adoperato per il bene comune , ha la necessità di crescere attraverso la memoria dei suoi testimoni".
La Chiesa del nostro Sant'Ippolito è una eredità antica e ne è la custode dell’anima di tutti noi Gioiesi.
Francesco Anastasio






S.E. Paolo Albera

Mons. Pasquale De Lorenzo


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