TOMMASO PEDULLÀ E ELVIRA CALFAPIETRA

 FRANCESCO ANASTASIO

TOMMASO PEDULLÀ E ELVIRA CALFAPIETRA

Ricordare persone che con il loro lavoro, con la loro dedizione,

è una mia prerogativa e credo anche di assolvere ad un dovere civico. 

Nell'ambito cittadino abbiamo avuto molte persone, che ciascuno nel loro ambito lavorativo, sono stati dei protagonisti del loro tempo.

Quest'oggi, affacciandomi al balcone di casa prospicente via Roma, il mio sguardo si è soffermato sul locale dove il personaggio che sto per introdurvi, ha svolto la maggior parte della sua attività commerciale nel campo alimentare.

I più anziani avranno capito che sto per ricordare ai più giovani l'indimenticato Tommaso Pedullà , per tutti Masino.

Don Masino, coadiuvato dalla sua gentile consorte Elvira Calfapietra, è stato certamente un antesignano nell'introdurre nel suo negozio articoli da alta qualità. E principalmente per questo motivo , aveva acquisito una clientela scelta proveniente da tutta la piana di Gioia.

Non era molto grande il locale, ma vi posso assicurare che era fornitissimo. Don Masino ed Elvira lo gestivano con gioia e sempre con il sorriso, anche se i problemi non mancavano anche in quel tempo.

Don Masino accontentava tutti, ricordo una nobildonna che settimanalmente veniva da un paesino limitrofo per comperare delle mozzarelle che trovava solo da lui.

Tutti, nell'acquistare un prodotto, ci facevamo consigliare.

Spesso, dietro il bancone, c’era a servire anche la moglie Elvira, una donna molto bella e dal dolce sorriso, con la quale le massaie di una volta si intrattenevano in lunghe chiacchierate tra pagnotte enormi di pane caldo, grandi formaggi e salumi che pendevano dal soffitto e profumavano tutto l’ambiente.

E questo profumo di cose buone e genuine, si sentiva anche quando si transitava dinanzi al negozio, in particolar modo quello della mortadella.

Odori oramai estinti a causa dell’espandersi di super e ipermercati che hanno purtroppo cancellato questo tipo di negozi così accoglienti e familiari.

Masino ed Elvira sono stati presenti durante le giornate della mia gioventù, anche perché eravamo dirimpettai. Masino mi chiamò da sempre ,benevolmente, ragioniere sin dalla scuola media, presagiva che lo sarei diventato.

Una vita, dunque, trascorsa dietro ad un bancone onorando il lavoro.

Questo mio breve ma intenso ricordo di Masino ed Elvira lo posto anche per celebrare chi ha dedicato in passato la propria vita al commercio e a chi ancora oggi lavora con impegno e sforzo quotidiano in questo settore, superando anche le difficoltà dettate dall’emergenza del momento e dalla globalizzazione.







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