U PILIRGIU

 


FRANCESCO ANASTASIO 


U PILORGIU IL MIO GIOCO PREFERITO DELLA FANCIULLEZZA
Le strade del mio mitico rione di villa Pons, nella mia fanciullezza non erano ancora asfaltate, erano in terra battuta. E quindi si adottavano bene per giocare con questo attrezzo.
Durante il pomeriggio, appena ultimati i compiti si correva con gli amici per il divertimento. Il ricordo và agli innumerevoli scontri con ‘ U pilorgiu’ e con le ‘ luzzate che altro non erano che ciò che dovevi pagare per aver perso.​ Il gioco si svolgeva sulla terra battuta, segnavamo con due tratti la zona delimitata per le varie ‘ passate ‘ , una volta fatto girare u pilorgiu e fatto salire sulla mano attraverso un movimento veloce, si colpiva quello del concorrente rimasto per terra. All’inizio si decidevano le varie passate ed il modo di far ruoteare la trottola se a “ corpufittu” o a” tiralazzu” ed al numero delle luzzate,​ e chi perdeva doveva sottoporre la propria​ trottola al non piacevole atto delle luzzate.​ Consistevano nel fatto che si scavava un piccola fossetta lasciando​ fuori dal terreno la parte superiore ed ogni vincitore doveva con la punta in ferro del suo pilorgiu colpire con forza . Comprenderete che spesso u pilorgiu che​ era fatto di legno​ finiva con spaccarsi in due, con la gioia dei vincitori ed il grande dispiacere del perdente.
U pilorgio era figlio della strada, figlio di un altro tempo,di altri giochi, fratello di tutti noi nella lotta con gli avversari e che con cura, alla fine dello scontro, lo riponevi in una tasca dei calzoni corti.
Nella foto il mio pilorgiu di quel tempo, rimasto integro!





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