LE FAMIGLIE GIUNTE A GIOIA DALLA COSTIERA AMALFITANA

 

FRANCESCO ANASTASIO 
IL LEGAME TRA AMALFI E LA CITTA’ DI GIOIA TAURO

Dopo l’Unificazione dell’Italia, Amalfi, dal trascorso marinaro eccellente e di grande splendore, vede ridursi drasticamente la sua egemonia dei mari e della terra. Deve assolutamente correre ai ripari, per non essere esclusa dalle nuove situazioni di imprenditoria che la nuova direzione Nazionale stava creando e quindi persone di grande volontà, imprenditori eccellenti dediti al lavoro e con esperienza in questa dura attività, decidono di costituire una flotta navale. In effetti la principale via di uscita a questa situazione di stallo e di crisi era il lavoro. I piroscafi partivano da Amalfi e navigando in giro per l’Italia consegnavano i prodotti che il territorio proponeva in special modo la carta. Era infatti fiorente in quel contesto la produzione di questo materiale lavorato con mezzi antichi e quindi di grande valore. Le cartiere Amalfitane erano tra le più famose in tutto il mondo.

La pasta era uno dei principali articoli di scambio, nel Napoletano e dal 1860 toccherà all’industria alimentare dare un impulso alla ripresa economica con il sorgere di molti opifici, frutto di impegno artigianale e familiare. La Campania vantava i migliori pastifici, molti azionati a vapore e quasi tutti impiantati fra Gragnano,Torre del Greco, Salerno e Cava dei Tirreni. Erano veramente dei maestri nella preparazione di questo alimento che la nostra popolazione consumava in maniera considerevole.

Gli scambi erano diventati in breve notevoli , dalla Puglia le navi rientravano cariche di olio, dalla Calabria con sapone per tutti gli usi.

In Calabria e nei luoghi dove si produceva olio, le industrie saponiere lavoravano alacremente e gli scambi erano sempre più consistenti.

E nella metà dell’ottocento, su una di queste navi si imbarcò il mio bisnonno Matteo. Aveva circa 15 anni quando fece il primo imbarco. Partiva da Atrani ogni settimana per raggiungere Gioia Tauro e qui si fermò nel 1880 creando, come numerosi altri suoi conterranei, una famiglia che dura da quattro generazioni.

In Calabria ed in particolare nella nostra cittadina di Gioia Tauro, degli ottimi armatori avevano creato una flotta per contrastare, in un certo senso, l’egemonia Amalfitana. Gli scambi erano diventati importanti, la ricchezza si notava sempre di più, i territori calabresi erano privi di ogni attività sulla terra ferma e quindi molte famiglie amalfitane, con molta intraprendenza decisero di fermarsi sul posto. Da questa pur modesta invasione inizia la storia che tramanderà in terra di Calabria l’operosità, l’onestà, la trasparenza e l’ingegno di queste persone che abbandonando la propria terra e trovando certamente ottima ospitalità, hanno sicuramente, per alcuni aspetti,​ ​ creato la storia commerciale di tanti paesi meridionali.

L’amico Vittorio Savoia, dopo una accurata ricerca sui libri parrocchiali, riferisce che già dal 1807 vi erano immigrati provenienti dalla Costiera Amalfitana. Tale Gambardella Pietro di Conca (Sa) deceduto nel 1807, un Antonio Pisani di Atrani, morto nel 1811, Gambardella Francesco deceduto nel 1839, una Gargano Angela di Pietro nel 1840 ed una Proto Giuseppena di Alfonso ( omonima di mia madre) nel 1841.

Ma con sicurezza, la prima famiglia a creare una attività consistente e duratura nel tempo, a Gioia Tauro, è stata certamente la famiglia Gargano che ha iniziato la sua attività commerciale sin dal 1850. Molto probabilmente il mio bisnonno Matteo sarà stato tra i primi ad iniziare nel 1883 la sua attività di commercio . Negli anni a venire ed in considerazione che il lavoro non mancava, altre famiglie della costiera decisero di trasferirsi in Calabria. Nell’ambito lavorativo sorgeva la necessita di aiuto, anche perchè gli affari andavano bene, e non fidandosi molto delle persone del luogo, le aziende che con alterne fortune continuavano il loro impegno, si rivolgevano direttamente al loro paese nativo. E quindi tanti giovani aiutanti giunti come impiegati con un pò di esperienza e mettendo da parte qualche soldino, sono riusciti ad iniziare in proprio attività diverse. La vita di questi giovani aiutanti di magazzino, nei primi anni del ‘900, non sarà stata facile, i disagi erano moltissimi.

Alcuni venivano accolti nelle case del datore di lavoro, altri trovavano alloggio direttamente dentro i locali dove lavoravano. Quindi come ben comprenderete si è creato dagli anni ’20 in poi un nucleo importante. E con questa considerazione che sul posto le persone provenienti dalla Costiera Amalfitana spesso venivano chiamati “ caconghi “, termine coniato dai “ goitani “, nato sicuramente dal fatto che in questi locali, dove risiedevano i lavoratori non vi erano servizi igienici e quindi costretti ad espletare i loro bisogni fisiologici in scatole di cartone che venivano smaltite successivamente. Come d’altronde era uso fare per la maggioranza dei cittadini .Questo termine con il tempo è scomparso .​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​

Un altro detto che spesso si ascoltava nei discorsi dei gioiesi rivolto principalmente ai commercianti Amalfitani che avevano fatto fortuna, era quello di dire che “ Sant’Ippolito era il protettore dei forestieri” . Un detto che ha avuto molta risonanza e che si è tramandato anche ai giorni nostri. Certamente il passato storico commerciale di questa cittadina e la fortuna economica è senza dubbio merito dei forestieri. Questi intrepidi che giungevano da lidi lontani, hanno avuto coraggio a fare impresa ed hanno avuto coraggio a vivere in una zona altamente malarica, dove alcuni giorni d’estate, l’aria era irrespirabile.

E per comprendere la situazione sanitaria a Gioia nei primi anni del 1900, vi riporto quanto scriveva uno dei più grandi meridionalisti, Umberto Zanotti Bianchi, che per tanto tempo soggiornò in Calabria dedicandosi con passione e sacrificio alla cura fisica e morale della nostra gente.

“ Basta che io ricerchi nel fondo della memoria perché mi ricompaiono dinanzi dei bimbi veduti in misere scuole assaliti d’un tratto dai brividi della febbre maledetta; perché mi ritrovi nuovamente di notte nelle piccole stazioni buie in mezzo ai poveri contadini stesi al suolo, coperti come d’inverno, in attesa del treno che li porti lungi delle grandi plaghe malariche, ove erano accorsi per il lavoro estivo; perché io veda alle porte degli ambulatori accalcarsi un numero, non mai sospettato, di infermi provenienti dalle piane investiti anche essi dal male“.

​ ​ Con gli anni ’50 termina questo flusso migratorio , molto probabilmente perchè sulla costiera si era sviluppato il lavoro legato al turismo e quindi la popolazione rimaneva in loco.

Attualmente sono ancora molti i discendenti degli ardimentosi amalfitani di un tempo che lavorano oramai integrati completamente nel tessuto sociale delle rispettive cittadine meridionali.

Una cosa certa è che i legami, che per tanti motivi, per tante situazioni del passato, per i vincoli di parentela via via creati, sono ancora presenti e lo spirito napoletano vive ancora in noi.

LE FAMIGLIE GIUNTE A GIOIA TAURO DALLA COSTIERA AMALFITANA

Gioia Tauro, ha sempre offerto la testimonianza più significativa, con una capillare distribuzione di servizi e prodotti commerciali che faceva onore, non solo alla terra di origine, ma a tutta l’Italia.

Delle famiglie più note vi sono ancora vistose tracce.

GARGANO​ – La famiglia Gargano iniziò l’attività armatoriale agli inizi del 1800 per trasformarla in commerciale negli anni della sua permanenza a Gioia Tauro. I fratelli Antonio e Nicola furono i primi, della numerosa famiglia Gargano, a fermarsi a Gioia intorno al 1850 . Una importante testimonianza della loro presenza sul nostro territorio, viene data dalla sentenza n. 148 del 25 Maggio 1872, a loro favorevole, riportata sul libro “ Gioia Tauro nel contesto storico calabrese” editore Barbaro, sul quale vengono riportati gli Atti del Convegno di studi del Settembre 1993.

I due fratelli, in società, e con i numerosi velieri che disponevano, facevano la spola dalla Costiera Amalfitana alle Calabrie e trasportavano principalmente derrate alimentari ed in quantità notevoli l’olio della Piana. Nicola aveva la qualifica di Capitano di Lungo Corso e quindi esperto nella navigazione. Con il suo “Pietrino G.”, una imbarcazione tipo “ Tartana” con i suoi 8 uomini di equipaggio, riforniva i negozi di Gioia. La “ Tartana” era una imbarcazione a vela dotata di un unico albero con vela latina ed alle volte affiancata da un fiocco. La Soc. Gargano, disponeva di ampi locali alla marina di Gioia , dove depositava le merci prima di destinarle ai loro locali di Via Commercio. E’stato un periodo di grande fulgore ma che ha visto l’azienda rinunciare del tutto all’attività armatoriale , messa in crisi dal trasporto su rotaia molto più celere e comodo, per privilegiare il settore industriale.

Il terremoto del 1908 distrusse gli ampi negozi di Via Commercio e quindi i due fratelli Antonio e Nicola si attivarono per la ricostruzione dei nuovi fabbricati più ampi e più accoglienti. Pensarono anche all’accoglienza dei familiari creando, sopra i negozi, dei comodi appartamenti. Nicola, dopo circa quaranta anni di permanenza a Gioia, nel 1910 ritornò ad Atrani per dedicarsi ad altre attività. Antonio rimase a Gioia e continuò le sue molteplici attività da solo. Nacquero così una fabbrica di liquori (famoso era il “Caffe Sport” ), una importante fabbrica per la produzione della pasta, la torrefazione del caffè ed un impianto di molitura, ed inoltre, ottenne la concessione per la distribuzione della birra Peroni, , che risale al 1927. La grande crisi del 1929 portò ad un progressivo ridimensionamento dell’attività ed alla nascita di società miste, necessarie proprio per tamponare una certa mancanza di forza lavorativa . Alla morte del Sig. Antonio, il capitale sociale venne diviso tra i sei figli: Giacomo,Antonio,Nicola,Giuseppe,Pietro e Alfonso che continuarono insieme, per un certo periodo l’attività paterna. Negli anni successivi, rimasero a Gioia solamente Giacomo,Alfonso e Antonio che decisero di entrare in società con le famiglie Aloia e Pisani , creando la Sa.Ga.P. e quando la famiglia Aloia si distaccò, con la sola famiglia Pisani crearono la Soc. Pisani-Gargano & C. Durante il periodo bellico, vi furono anni di fermo, la ripresa per conquistare un posto al sole era tutta in salita e i risultati sono stati certamente dignitosi ed adeguati al nome. Negli anni successivi, il Sig. Giacomo sciolse la società con i Pisani e ne creò una nuova con il figlio Antonio . Nel 1970 entrò nella Società l’altro figlio, Ernesto . Alla Morte del padre Giacomo, avvenuta nel 1978, i due fratelli Antonio ed Ernesto, continuarono insieme l’attività sino al 1994, anno in cui rimase unico titolare Ernesto, che sino a qualche anno fa , ha onorato il lavoro dei suoi predecessori.

ANASTASIO MATTEO​ – Nasce ad Atrani il 23 Novembre 1853. Il suo primo imbarco, come si evidenzia dal suo libretto di matricolazione, avviene il 14 Gennaio 1868 all’età di 15 anni. Dopo numerosi imbarchi, si ferma a Gioia nel 1880 per iniziare una fiorente attività commerciale . Il capostipite Matteo ebbe buona fortuna ed il commercio intrapreso con la collaborazione dal 1919 dei due figli Francesco e Gerardo divenne in breve tempo un riferimento per tutto il circondario. Nel 1925 muore Francesco all’età di 42 anni e quindi la famiglia e l’azienda, perdono un valido aiuto. Nel 1928 il Banco di Roma affidò alla Ditta Anastasio la Cassa Cambiali . Nell’età giovanile, mio padre Matteo, affianca nell’attività suo nonno Matteo, deceduto nel 1945 e lo zio Gerardo. Gerardo, muore anche lui giovane e quindi dal 1957 mio padre Matteo, si ritrovò solo e deve attendere il 1966 per avere il mio aiuto. Dalla fine della guerra la Ditta Anastasio ha avuto nella persona del nostro caro Michele Lucà, un validissimo collaboratore. Oggi, 2015, dopo 132 anni dalla fondazione, siamo ancora presenti a soddisfare le esigenze dei nostri clienti con professionalità e correttezza, binomio inscindibile per ricevere le benevoli approvazioni che onorano il nostro impegno.

MATTEO ANASTASIO

La Ditta Matteo Anastasio ha iniziato la sua attività nei primi mesi del 1883.Il fondatore Matteo, mio bisnonno, nasce ad Atrani, splendida cittadina della costiera Amalfitana il 23 Novembre 1853 da Francesco Anastasio e Maria Antonietta Di Lieto. All’età di 13 anni e quindi nel 1866, richiede alle competenti autorità marittime il “ libretto di matricolazione “.Il suo primo imbarco avviene all’età di 14 anni con destinazione Genova, successivamente i suoi imbarchi hanno avuto come destinazione “ Le Calabrie” e quindi certamente la sua scelta di fermarsi a Gioia Tauro scaturì dalle continue visite fatte. Nel 1880 sposa Gelsomina Vissicchio (1856-1937) dalla quale ebbe 4 figli, Francesco (1883-1925), Giuseppina (1888-1953), Rosalia (1894-1971) e Gerardo (1999-1957) tutti nati ad Atrani. I primi anni di attività sono stati molto difficili, era il periodo in cui molte famiglie amalfitane cercavano fortuna emigrando in paesi lontani e spesso ostili ad accoglierli. Matteo Anastasio, uomo intraprendente ed energico nella volontà, iniziò la sua attività con un negozio che per l’epoca poteva essere considerato un bazar, si vendeva di tutto , dai coloniali agli ombrelli, dai generi alimentari ai colori . La sua prima sede de fu un locale in piazza Posada, l’attuale Piazza Matteotti esattamente nei locali della ex profumeria Agresta . Agli inizi del 1900 dopo tanti anni lontano dalla famiglia , decide di trasferire figli e moglie a Gioia Tauro, sicuramente questa decisione lo ha reso più tranquillo nella vita quotidiana e nel lavoro. Sempre agli inizi del 1900 cura l’edizione delle prime cartoline illustrate di Gioia Tauro , circa 15 scatti che rappresentano, ancora ai nostri giorni , un ricordo bellissimo e che attualmente posso essere visionate sul sito web​ www.cartolinedigioiatauro.it.Si dedica altresì alla conduzione di una agenzia di navigazione e certamente per la sua condotta morale, gli viene concessa l’apertura di uno sportello bancario in rappresentanza del Banco di Roma a Gioia Tauro. Nel 1912 il figlio maggiore Francesco sposa Caterina Miceli di Spilinga (1887- 1967), dall’unione nascono Matteo (1913-1989 Commerciante), Antonio (1916-1990 Magistrato), Aldo (1923-1987 Avvocato).Francesco e Gerardo affiancano nel lavoro il padre , con dignitosa responsabilità, portando l’attività al centro del commercio gioiese e di tutta la piana. Francesco muore giovanissimo , correva l’anno 1925, viene a mancare così un valido aiuto alla famiglia e all’attività. Gerardo, all’epoca di 31 anni , decide di sposare la cognata e quindi assumersi la responsabilità della crescita dei nipoti. Alle ore 21,30 del 28 Giugno 1930 il Parroco Mons. Pasquale De Lorenzo, in casa della sposa, benedice l’unione di nonna Caterina e nonno Gerardo.Nel 1928 , in seguito ad una visita al negozio da parte di un responsabile di una azienda tedesca che operava nel settore della utensileria e della ferramenta , si decide di dare una impronta diversa all’attività, modificandola in un attrezzata rivendita di ferramenta. Dai racconti di mio padre la scelta è stata veramente innovativa per l’epoca e per la qualità degli articoli tedeschi, fu un vero successo . Pensate, giunse dalla Germania un magazzino gia pronto . La merce era contenuta in delle casse di acciaio che una volta aperte formavano la scaffalatura. Nel mentre il mio buon padre Matteo , terminati gli studi affianca nella conduzione dell’attività lo zio Gerardo , così usava chiamarlo . La differenza di età tra i due era di soli 13 anni per questo motivo tanti pensavano che fossero fratelli. Arrivano tempi di guerra , dal 1940 al 1945 è stato un vero disastro . Tutti i miei parenti , sfollati a Verona , abbandonano la casa ed il negozio, a Gioia rimane solo mia papà Matteo principalmente per assistere il nonno Matteo ed anche perchè nel mentre si era fidanzato con Giuseppina Proto. Nei primi mesi del 1943 , il negozio viene completamente saccheggiato , si perse tutto.Il 22 ottobre 1944 Matteo e Giuseppina Proto (1919-2007) convolano a nozze . Dall’unione nascono, Francesco (1945), Alfonso (1947), Caterina(1951) e Gerardo (1955).Subito dopo giunge nella nostra famiglia Michele , giovane intelligente e volenteroso,il quale ben presto diventa un validissimo ed insostituibile aiuto nell’attività per gli anni a venire. Nell’aprile del 1945 muore all’età di 92 anni il fondatore Matteo Anastasio . Il cronista nel suo necrologio scrisse:

Lavoratore, sposo e padre esemplare, soccorritore degl’infelici e dei derelitti, i cui dolori trovarono sempre largo eco nel suo cuore.

Finita la guerra , Gerardo e Matteo ripartono come suol dirsi “ da zero” , tempi difficilissimi per l’approvigionamento delle merci , ma con l’aiuto di Dio l’attività si riprende e giungono anni di intenso lavoro data la ricostruzione di ogni cosa . Il lavoro procede alacremente il negozio della Ditta Matteo Anastasio, assume una importanza primaria nel commercio raccogliendo clientela da tutta la Calabria .Nel 1957, all’età di 57 anni, viene a mancare Gerardo Anastasio ; fù anche questa una vicenda dolorosa . Papà Matteo si ritrovò solo a gestire l’attività ma non si perse d’animo . Con le sue decisioni sagge e lungimiranti, trasformò in pochi anni i vecchi locali in un negozio modernissimo attrezzato con tanti articoli di qualità fornito da ditte importanti italiane ed estere. L’inaugurazione dei nuovi locali di via Roma avvenne nell’aprile del 1967. Da parte mia l’idea di dare una continuità alla Ditta Matteo Anastasio, i entusiasmava, tant’è che decisi , proprio in quell’anno, di affiancare mio padre , in maniera definitiva e continuativa. Terminati gli studi e completato il servizio militare , mi dedico con grande impegno al lavoro; erano certamente anni di grandi speranze, Gioia Tauro era al centro delle decisioni del governo per la realizzazione di un grande porto e di impianti tecnologici che potevano dare una svolta socio-economica a tutta la Piana. Papà Matteo muore il 21 Dicembre del 1989. Perdo così un aiuto insostituibile per la conduzione dell’attività. La sua condotta morale è stata un esempio indimenticabile di cui , noi figli, in maniera certamente privilegiata, abbiamo tratto una tranquillità di vita familiare, che ci ha portato a considerare molte cose sotto il giusto aspetto. Anno 2015 : dopo 132 anni dalla fondazione , siamo ancora presenti a soddisfare le esigenze dei nostri clienti con professionalità e correttezza , binomio inscindibile per ricevere le benevoli approvazioni che onorano il nostro impegno , mi auguro per tanti anni ancora .

PISANI ANTONIO –​ Anche la presenza a Gioia della Famiglia Pisani, parte da molto lontano, Come riferisce Vittorio Savoia, da una sua ricerca, nel 1811 vi morì un Antonio Pisani. Ma la storia commerciale del Signor Pisani Antonio, di cui vogliamo parlare, nei ricordi dei suoi discendenti, inizia a Gioia verso la fine del 1800. Arriva da Atrani in compagnia del figlio Luigi, lasciando ad Atrani, moglie e altri 7 figli per impiantare anche loro un negozio di generi alimentari. Il giovane Luigi, ammalato di cuore, non resiste stare a Gioia per l’aria poco salubre, e quindi fa ritorno ad Atrani . Dove, in società con i Montagna e i Gargano, mette su una fabbrica di cioccolato e liquori chiamandola” Mon.Pi.Gar. “ , Montagna, Pisani,Gargano. Purtroppo, per la morte di Luigi la fabbrica e la società hanno vita breve. Nel mentre, il Sig. Antonio, chiama a Gioia il figlio Gaetano per affiancarlo nel suo lavoro. Appena giunto a Gioia, per rendere l’attività più competitiva e con capitali nuovi , si unisce con gli Aloia e i Gargano, costituendo la Soc. Sa.Ga.P. Questa Soc., molto probabilmente si sciolse prima dell’ultimo conflitto mondiale .Dopo alcuni anni di chiusura dell’attività per il periodo bellico, il giovane Gaetano rientra a Gioia e si affianca semplicemente ai Gargano creando la Soc. Pisani- Gargano & C. , dove tra i diversi procuratori vi erano il Signor Andrea Milano e il Sig. Giuseppe Milano. Dopo molti anni questa società si sciolse, anche perché i figli di Gaetano, Antonio e Luigi, erano cresciuti e quindi nell’ambito familiare formano la Soc. Gaetano Pisani & Figli. Alla morte del Sig. Gaetano, il figlio Luigi, da solo continuò l’attività di famiglia sino al 2010, anno della chiusura definitiva. Uno dei tanti loro validi collaboratori come contabile fu Antonio Corvo.

PROTO ANTONIO E RAFFAELE​ -​ ​ Certamente la prima famiglia Amalfitana ad affermarsi nel commercio dell’olio. Antonio e Osvaldo sono stati per tanti anni presenti nel commercio di questo importante alimento ed in precedenza il padre Raffaele e lo zio Antonio nel settore agro-alimentare.

PROTO NICOLA​ – Da Atrani si trasferisce a Gioia negli anni ’20, trova lavoro come aiutante nel negozio della Ditta Normanno . Imparata l’arte, e quindi inizia la sua attività in proprio con un negozio di generi alimentari di Via Roma.

PROTO ANDREA​ – Andrea Proto era il mio bisnonno da parte materna. Da Atrani, fine ‘800 si trasferì a Tropea con i figli: Enrico, Salvatore, Alfonso e Pasquale. Appena giunti, iniziarono la loro attività di commercio nel settore alimentare con negozi all’ingrosso ed al minuto. Enrico, forse perché la sorella Carmela era andata in sposa al medico Ferdinando Gullace, abbandonò l’impresa familiare, per trasferirsi a Gioia ed iniziare in proprio la sua attività. In Piazza Matteotti, allestì un negozio di generi alimentari che modificò successivamente in un negozio ben fornito di articoli da regalo, porcellane delle migliori marche, Capodimonte, Ginori, Limoges e argenteria. Era divenuto un negozio molto ricercato per tutta la piana. Alla sua morte l’attività è continuata con il figlio Ferdinando, ma con poca fortuna. Enrico era il papà del Maestro Italo Proto.

CORVO CLEMENTE​ - Proveniente da Amalfi , dove esercitava già il commercio alimentare, arrivò a Gioia Tauro in epoca relativamente recente, precisamente nel 1920. Continuò la sua attività sempre nel settore alimentare, coadiuvato dai figli.​ ​ Andrea gestì un negozio al minuto ed all’ingrosso di prodotto per l’igiene e profumeria. Molti dei componenti della famiglia Corvo si sono distinti come collaboratori fidati ed affidabili presso altre aziende del luogo in particolare Antonio che fu fidato contabile della ditta Pisani. Gaetano continuò il suo impegno lavorativo nel settore alimentare, mentre Salvatore fu un valido collaboratore , negli ultimi anni del cognato Mollica nel negozio di idraulica. Persone che hanno lasciato un grande ricordo di onestà ed operosità.

ALOIA GIUSEPPE​ - Di origine Atranese si insedia a Gioia Tauro nel 1920. Inizia la sua attività lavorativa in società con il cognato Nicola Orso, gestendo un negozio di alimentari. In proprio, cambiò completamente tipologia e quindi si dedicò alla vendita di articoli da regalo e materiale elettrico. Le figlie hanno continuato questa attività con impegno e onestà, sino a pochi anni or sono.

ALOIA GIUSEPPE - ANTONIO E VINCENZO​ - Lavorarono anche loro nel settore alimentare. Vincenzo, in Via Commercio costruì un mulino a cilindri, grande novità per quel tempo.

VISSICCHIO PIETRO​ - Giunge a Gioia Tauro negli anni ‘20 . Ad Amalfi svolgeva attività commerciale e gestiva un fabbrica di liquori. A Gioia trovò lavoro presso la distilleria Gargano, che in quel periodo fabbricava un ottimo liquore al caffè chiamato “ Caffè Sport “.

I figli Bartolo, Franco e Totò, agli inizi insieme, e successivamente ciascuno in proprio, hanno iniziato la loro attività nel campo alimentare. La figlia Vincenzina, sposò Antono Orso.

Il Signor Bartolo lo ricordiamo ottimo imprenditore con un negozio all’ingrosso di alimentari, liquori e per essere il primo concessionario per la vendita delle acque minerali “ Ferrarelle”. Per tanti anni è stato collaborato dal figlio Pietro. Franco, nel 1955 aprì, in via Duomo un negozio di generi alimentari, attualmente gestito dal figlio Bartolo.

VISSICCHIO GIUSEPPE- Giunse a Gioia negli anni ’20 e lavorò per diversi anni presso l’azienda del mio bisnonna Matteo. Nel 1925 aprì la sua attività in proprio, gestendo un negozio di ferramenta , nel 1925 sposò Rosalia Anastasio sorella di mio nonno ed ebbero una sola figlia, Agnese, che purtroppo mori a l’età di 4 anni nel 1931. Alcuni suoi collaboratori sono stati: Biagio Russo, Domenico Mollica, Letterio Modafferi, Franco Esposito e Rocco Palumbo. Il Sig. Vissicchio morì nel 1967 e con lui la sua attività chiuse.

ESPOSITO NICOLA​ - Nicola, Atranese, giunto a Gioia, prese in gestione il tabacchino, di donna Santa Polimeni e dopo Tigani, sino al 1955. Il figlio Franco, lavorò nel negozio di ferramenta del Signor Giuseppe Vissicchio per molti anni e quando il negozio del Sig. Vissicchio chiuse, si mise in proprio con un negozio di ferramenta. Gaetano fu per molti anni alle dipendenze della ditta Aloia sino a quando, in proprio, aprì un ingrosso di alimentari. Michele e Mimì, hanno gestito un negozio di generi alimentari. La figlia Maria andò in sposa al nostro collaboratore Lucà Miche.

TORRE FERDINANDO​ – Il primo della famiglia Torre ad arrivare a Gioia Tauro da Atrani, fu Ferdinando nel 1919. In precedenza ed esattamente dal 1916, il Sig. Ferdinando fu il collaboratore della Ditta Proto con sede a Gioiosa Ionica. Quando riuscì ad essere titolare di una licenza,comperandola dalla “Casolara”, cosa molto difficile in quel tempo,chiamò l’altro fratello Alfonso ed in società, come tanti altri, si dedicarono alla vendita di generi alimentari. La loro attività, si è svolta sin dall’inizio nel locali di Via Commercio. Quando il lavoro incominciò ad incrementarsi, fecero arrivare anche l’altro fratello Angelo. Alfonso morì giovane, mentre Angelo, dopo alcuni anni si sistemò in proprio. I figli di Ferdinando, Andrea e Francesco, affiancarono nel dopoguerra il papà e mentre Andrea continua ancora oggi nel negozio che fu del padre con lo stesso entusiasmo dei primi anni, Francesco si distaccò aprendo il suo negozio in Piazza Mercato, gestendolo per circa cinquanta anni. Francesco si specializzò nella vendita di generi alimentari pregiati, difficili da reperire su piazza. Due fidi collaboratori, furono Benito Fiore che è rimasto per oltre venticinque anni e Saverio Perrelli per oltre venti anni. Un’altra famiglia che ha onorato con impegno e perseveranza, da quasi ormai cento anni, il lavoro in terra di Calabria.

TORRE ALFONSO​ – Fratello di Ferdinando operò anche lui nel campo alimentare.

TORRE ANGELO​ – Fratello di Ferdinando e di Alfonso, in Via Commercio gestì un negozio di generi alimentari.

CRETELLA ANGELO​ – Anche il Sig. Cretella arrivò da Atrani , giunto a Gioia negli anni’40 , trovò lavoro in un panificio di Palmi lavorando a fianco del Signor Natale Pappacoda. In seguito gestì un negozio di generi alimentari, sino al 1980. Il 19 Marzo del 1944 sposò Delfino Michelina e dalla unione sono nati: Maria Teresa, Pietro, Nuccia e Luciana.

CRETELLA LUIGI​ – Fratello di Angelo, giunse a Gioia giovanissimo ed anche lui lavorò presso il pastificio della Ditta Gargano per molti anni. Nel dopoguerra, seguendo la corrente del momento aprì il suo negozio di generi alimentari in Via Commercio. Sposò Orsola Delfino ed ebbero tre figli. Serafino, scomparso prematuramente, Teresa e Soccorsa.

SCANNAPIECO VINCENZO​ - Sempre nel settore alimentare, i fratelli, Antonio,Giuseppe e Ugo, guidati dal padre Vincenzo, gestivano un negozio di generi alimentari e merceria in Via Commercio. Maiori

CAPPELLINI ALFREDO​ - Nacque a Maiori nel 1899, partecipò alla prima guerra mondiale giovanissimo e per meriti di guerra venne insignito con l’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine di Vittorio Veneto. L’onorificenza era conferibile ai militari italiani combattenti che si erano distinti durante la Prima Guerra Mondiale. Il 5 Settembre del 1924 si trasferì a Scilla dove il 26 Giugno de 1925 iniziò la sua attività di commercio nel settore alimentare. Nel mentre sposò Domenica Lombardo che lui ha sempre chiamato amorevolmente “ Mimi” . Dall’unione nacquero quattro figli: Giuseppina, Renata, Liliana e Antonio detto “Nello”. Nel 1936 si trasferì a Gioia e sulla Via Commercio iniziò la sua avventura nella nostra città. Il suo primo locale di vendita fu un pò più verso il quadrivio Sbaglia, nei locali che successivamente furono dei fratelli Devivo. Quando nel 1948 ultimò la costruzione, dove vi è l’attuale abitazione di famiglia, si trasferì nei suoi locali. Attualmente, dopo la ristrutturazione del palazzo, è ben visibile la sua insegna. Il 21 Settembre 1969 ricevette il premio, uno dei primi ad averlo ricevuto, “ Per la Fedeltà al lavoro e per il progresso economico “. Il 21 Marzo 1976 venne premiato con “ L’aquila d’oro “ dalla Fenacom , per meriti speciali e per la dedizione nel settore del commercio. La sua attività commerciale chiude con lui, nel momento in cui decise di mettersi a riposo. Il Sig. Alfredo morì nel 1982.

RUSSO BIAGIO​ - Giunse a Gioia negli anni venti con il figlio Francesco, per alcuni anni alle dipendenze del Sig. Vissicchio Giuseppe. Organizzò successivamente un avviato negozio di articolo da regalo trattando aziende rinomate e prodotti all’avanguardia nel settore. Alla gestione ci pensò Francesco in collaborazione con i figli . Attualmente i figli Biagio e Graziano proseguono l’attività di famiglia.

NORMANNO DAVIDE​ - Anche questa famiglia si dedicò per tanti anni, quasi cento, alla gestione di un negozio di generi alimentari al Piano delle Fosse. Davide, giunse a Gioia nel 1886 ed iniziò la sua attività coadiuvato dal figlio Achille. In seguito, sempre negli stessi locali di Palazzo Baldari, il nipote Davide la esercitò sino ala chiusura. Questo negozio si diversificava dagli altri per l’alta qualità dei prodotti trattati. La famiglia Normanno, gestì sino al 1939, la rivendita di tabacchi .

DE FELICE GIOVANNI - Rimase per tanti anni in Piazza Mercato, anche lui con un negozio di generi alimentari . Alla morte del Sig. Giovanni fu la moglie Cardinale Angela a continuare per parecchi anni l’attività. Gli subentrò, dopo averlo rilevato, l’amico Franco Torre, il quale, rimodernando l’attività, e inserendo articoli di pregio, che difficilmente si recuperavano sulla piazza, ha dato un valido incremento al settore.

MILANO ANDREA – Il Sig. Milano giunse da Atrani e da subito fu socio e dipendente della ditta Gargano. Il figlio Mario rimase come contabile sempre presso la Ditta Gargano, dove lavorò anche suo figlio Andrea. Tre generazioni alle dipendenza di questa Ditta storica.

GAMBARDELLA FRANCESCO – Era nato a Trecchina, all’eta di due anni i suoi genitori si trasferirono a Maiori. Giunse a Gioia nel 1934 e per alcuni anni lavorò nel mulino di Aloia Vincenzo. Quando si formò la società Gargano - Pisani, fu assunto, e quindi lavorò alle dipendenze di detta società, sino alla fine. Nella medesima azienda, per alcuni anni, lavorò anche il figlio Michele. Don Ciccio era un appassionato del presepe. Ogni anno ne approntava uno nel suo garage sotto casa e spesse volte noi tutti, amici del figlio Michele, lo aiutavamo nel lavoro. Lo ricordo come persona buona e doverosa in tutti i suoi atteggiamenti. E tra le altre cose, non perse mai il suo accento napoletano.

GAMBARDELLA GAETANO – Lavorò anche lui sempre alle dipendenze della Ditta Aloia Vincenzo.

RUSSO ANTONIO – Proveniente dalla costiera Amalfitana, sposa Gargano Maddalena . Il figlio Severino, nasce a Gioia nel 1897. Severino, partecipò alle campagne di guerra del 1916 -17-18. Sposò Giovanna Martello ed ebbero 5 figli : Antonio, Maddalena, Umberto, Ubaldo e Marcello. Si interessò sempre di tessuti delle migliori marche con il negozio in Piazza Matteotti , il figlio Ubaldo continuò l’attività.

DE ROSA LUIGI E ANDREA - Anche loro nel settore alimentare, dapprima in Via F. Tripodi e dopo in Via Colombo.

DE VIVO GIUSEPPE - Proveniente da Pagani, gestiva un forno per la panificazione. Mentre i figli Alfonso e Antonio avevano due attività separate. Il primo gestiva un negozio per la vendita di pesce essiccato, baccalà, stoccafisso,aringhe e sarde. Mentre Antonio ha gestito sulla Via Roma un negozio per la vendita di televisori ed elettrodomestici e contemporaneamente fu il primo gestore della nuova stazione di servizi Agip di Via Nazionale.

ORSO NICOLA – Giunse a Gioia da Amalfi nel 1920. All’inizio, in società con il cognato Giuseppe Aloia, erano i responsabili di una sub-agenzia della Ditta Aloia Antonio e Vincenzo che operava nel settore agro-alimentare. Nel 1927 i cognati si sono divisi e quindi il Signor Nicola continuò il suo lavoro da solo cambiando anche settore merceologico. Un emporio ben fornito. L’attività continuata dal figlio Nicola ed attualmente dal nipote Tonino, si è svolta sempre nelle stesso locale ed esattamente nel punto in cui oggi la troviamo in Piazza Matteotti. Una testimonianza, anche la loro,di una attività che con correttezza ed onestà sta per raggiungere i 100 anni di lavoro. Mi piace ricordare i suoi figli, Gigi, Pasquale, Rosa, Vincenzo, Antonio , Pippo e Nicola. Antonio lo conosciamo tutti in paese, è stato per lunghi anni un educatore attento ed un poeta eccellente. Ed ancora oggi, nel suo studio, attraverso i suoi libri ed i suoi racconti, è testimone di tutti i cambiamenti della società cittadina.

DE VIVO ANTONIO – Fratello di Giuseppe si interessò da giovane alla costruzione dei “traini” i famosi carretti che servivano per il trasporto delle merci .I figli Salvatore,Gismondo e Giuseppe iniziarono insieme il commercio di legname e carbone. Ricordiamo il negozio in Via Piccola Velocità.

PROTA FRANCESCO – Uno storico negozio di alimentari specializzato nella vendita di salumi in Via Sarino Pugliese e successivamente in Piazza Matteotti. Sposa Giuseppina Solano ed ebbero tre figli Vittorio,Pietro e Giovanna.

SANTORO FILIPPO E FRANCESCO - Negozio alimentare, di fronte alla chiesetta dedicata alla Madonna Immacolata.

ASSANTI ANGELO - Agente di commercio . Insieme a don Andrea Corvo, furono i promotori della raccolta fondi per erigere la statua di Sant’Andrea.

IOVANE VINCENZO - Accanto all’albergo Florimo gestiva anche lui un negozio di generi alimentari. In seguito le figlie, in piazza Duomo, hanno gestito un negozio di fiori.

GAMBARDELLA VINCENZO - Suocero del nostro concittadino Antonino Arlacchi, operò nel settore alimentare e pesca. Negli anni ’20 giunse anche lui da Atrani ed iniziò la sua attività alla Marina di Gioia. Sposato con la Signora Carmela Montagna, ebbero quattro figli: Rosa, Maria, Andrea e Concetta che morì all’età di 15 anni . Rosa sposò il Prof. Antonino Arlacchi

GAMBARDELLA LUIGI – Era il fratello di Vincenzo, lavorò le vinacce, inviando la sua produzione al Nord. La vinaccia è il residua della lavorazione dell’uva, si usa ancora oggi come materia prima per la produzione della grappa.

ZAFFIRO GIULIO – Giunse, anche lui da Atrani alla fine del 1900. Per i primi anni fu alle dipendenze della Ditta Gargano . Sposatosi con la Sig. Anna Lanaria , dopo alcuni anni, iniziò in proprio la sua attività affiancato da due figli Antonio e Mario. La sede storica fu sempre in Via Commercio. Hanno gestito e continuano ancora a gestire un ingrosso di cereali .

PINTO ANIELLO – Da Torre Annunziati, dove era nato nel 1912, giunse a Gioia Tauro in compagnia della sorella Maria all’età di 5 anni. La sorella lavorò per alcuni anni a Gioia, ma dopo esser ritornata al paese natio, emigrò in America. Il giovane Aniello decise di rimanere a Gioia e fu benevolmente accolto dalla famiglia Bucciarelli, indirizzandolo alla professione di cameriere nel loro albergo. Quando il lavoro è stato certo, ed avendo incontrato l’amore nella Signorina Carmelina Macheda, si sposò. Insieme crearono una famiglia numerosa. Girolamo Ciro, Margherita, Maria Neve ( in quanto molto devoto alla Madonna della Neve protettrice di Torre Annunziata), Norma,Maurizio e Fulvio i figli. Aniello lavorò per molti anni nei ristoranti ed alberghi della zona, Bucciarelli, Stanganelli, Gemelli e quando la famiglia Marzotto inaugurò il Jolly Hotel lo assunse come maitre, nell’ambito del quale, svolse la sua mansione con garbo e professionalità.( Il nome Aniello è una variante di Agnello. Dal greco ànghelos, “messaggero” Il nome fu amato dai cristiani per il riferimento ad agnus che è uno fra glia appellativi di Cristo).

TORRE ANDREA – Anche lui amalfitano, giunse tra il 1923 e il 1925. Sposò Cosentino Giuseppa, anche lei di origini Amalfitane. Iniziò a lavorare presso la distilleria della Ditta Gargano insieme a Vincenzo Ape e Pietro Vissicchio. Dopo molti anni passò alle dipendenze della Ditta Aloia Antonio in qualità di dirigente, concludendo la sua vita lavorativa sempre presso questa azienda. Anche lui dette vita ad una famiglia numerosa: Genoveffa, Vincenzo, Francesco,Enrico, Rosa e Antonio. Francesco e Vincenzo lavorarono anche loro per tutto il tempo come contabili presso la Ditta Aloia Antonio. Enrico si dedicò all’arte del legno con una falegnameria ben avviata. L’amico Antonio detto T0tò, lavorò presso le poste Italiane, terminando la sua carriera come direttore di una ufficio postale. Il Sig. Andrea è stato decorato con medaglia d’oro. Dal Presidente della Repubblica, fu nominato Cavaliere di Vittorio Veneto concedendogli la croce di guerra per meriti combattentistici, per aver salvato oltre 50 persone, insieme ai suoi compagni d’armi , durante il naufragio, nello stretto di Smirne, di una nave da guerra. La consorte Signora Giuseppa, era una donna con sani principi religiosi. Collaborava in chiesa con Mons. De Lorenzo e spesse volte veniva invitata, dai genitori, come madrina dei piccoli che si avvicinavano al Battesimo. Tra le altre attività aiutava, durante i parti, la Signora Teresina Fazzari storica levatrice della nostra città.

PINTO MICHELE – Amalfitano di nascita, giunse a Gioia verso la fine del 1900. Il suo negozio era situato in Piazza della Posata, attuale Piazza Matteotti, nei locali dove furono successivamente della Ditta Nicola Orso. Vendeva “ Terraglie “, vasi, contenitori per l’olio, bombole per l’acqua, vasellame tutti articoli in terracotta e alcuni articoli in porcellana proveniente della costiera Amalfitana ed esattamente da Vietri sul Mare.. Si sposò ed anche lui creò una famiglia numerosa, i figli furono sette. Fancesco(1898), Alcide, Alfredo, Aristide, Emilio, Ida, Ettore. Tranne Francesco, gli altri fratelli si sono spostati da Gioia, diventando stimati professionisti. Francesco, partecipò alla Prima Guerra mondiale ed alla seconda, e per i suo meriti venne decorato con ben 19 medaglie al valore militare. La sua attività lavorativa , la espletò con i gradi di Maresciallo nella Marina, rimase sempre a Gioia, sposò Maria Persico, dalla quale ebbe ben 9 figli.Agata, Michele, Celestina, Alfonso, Alcide, Alberto, Carmelina, Emilio e Antonio .

APE VINCENZO – Il Signor Vincenzo Ape giunse anche lui da Amalfi e lavorò agli inizi nella distilleria della Ditta Gargano insieme a Pietro Vissicchio e Vincenzo Ape. Quando si formò la società Pisani-Gargano fu per tanti loro collaboratore . I figli Nicola e Aldo, anche loro sono rimasti fedeli a questa società lavorando sempre da loro. Una delle figlie del Sig. Vincenzo, sposò il Sig. Scappatura Antonino.

ANNUNZIATA ALFONSO – Proveniente da San Giuseppe Vesuviano negli anni ’60, è un imprenditore nel settore dell’abbigliamento e dei tessuti.

MASCIARI GUGLIELMO - Agente di commercio nel settore alimentare.

D’ ATENA FORTUNATO – Anche lui Atranese, giunse a Gioia nel 1883. Da subito iniziò la sua attività di commercio nel settore alimentare, forse sino agli inizi della guerra. Alla fine del conflitto, i figli hanno trasferito le loro attività a Reggio Cal. A Gioia è rimasta solamente l’insegna, ben visibile ancora oggi, sul muro del palazzo che fu della famiglia Giffone.

GAMBARDELLA FRANCESCO – Giunse a Gioia nel 1880 da Atrani e sposò Teresa Tomaselli. Aprì in Piazza Silipigni uno spaccio per la vendita del pesce con poca fortuna, in quanto buono d’animo, distribuiva gratuitamente ai poveri. I suoi affari non soddisfacevano le sue aspettative tant’è che decise di emigrare in America.

Dal matrimonio, nel 1891 nacque Luigi che sposa la Signora Giannotta Vincenza ed ebbero sei figli: Teresa,Ada,Amalia,Gilda,Francesco e Giuseppe. Il Sig. Luigi lavorò per moltissimi anni nelle ferrovia della Calabro Lucane come capotreno. Licenziato dalle ferrovie per i suoi ideali antifascisti, trovò lavoro presso il genio Civilie di Raggio Cal. Durante la sua permanenza a Gioia, sino al 1955, anno in cui con tutta la famiglia si trasferì a Roma, si interessò alla vita pubblica in maniera intensa. Fu il primo antifascista ad entrare nel nuovo Consiglio di Amministrazione dell’ECA ( Ente Comunale di Assistenza) sostenendo dal 1946 al 1956 la giunta di sinistra con a capo il medico Ferdinando Gullace. Alla vita cittadina, partecipò con grande maestria, come capobanda nel complesso bandistica diretto dal Maestro Vittorio Capizzano di Rende. L’idea di istituire a Gioia una banda musicale partì nel 1896 dai componenti della Società Vetturale Agricola di Mutuo Soccorso, e come tutte le organizzazioni bandistiche, richiese l’approvazione della divisa dei componenti. Si hanno notizie di questa formazione sin dal 1912 e dal 1913 su proposta del Sig. Gallì venne municipalizzata. Negli anni il complesso fu incrementato. Nel 1933, anno in cui la direzione fu affidata al Maetro Capizzano , aveva un organico di 55 elementi . Ed a tal proposito, desidero ricordare a tutti voi, l’amico carissimo Sig. Pasqualino Bagalà, residente a Genova, classe 1915, unico superstite di quella gloria formazione, che ottenne a Palermo la serata di suo massimo splendore, per aver trasmesso dalla sede RAI della cittadina sicula, la Traviata che fu trasmessa per intero dalla radio nazionale. E fu tale il successo, che rimasero in tournèe per oltre sei mesi.

PROTO ANDREA E ALFONSO – I due fratelli giunsero da Amalfi intorno al 1885. Lavorarono anche loro nel campo alimentare ed in maniera particolare facevano giungere la loro pasta che producevano ad Amalfi nel loro pastificio con il nome “ Pasta Proto”. Alfonso ebbe due figli, Francesco ed Amedeo, i quali rimasero a Gioia sino al 1935. Invece il figlio di Andrea, Vito, nato a Gioia nel 1897, sposò la Signora Caterina Indelicato e dalla unione nacquero 5 figli: Alessandro, Maria, Marcello, Iris Palma e Adalberto. Il Sig. Vito rimase nella nostra città e lavorò tutta la sua vita in proprio nel settore boschivo. La sua vita la svolse peregrinando per tutta l’Italia, comperando legname per moltissimi enti pubblici e per lo stato italiano . Morì nel 1964 .

STARACE AUGUSTO – Anche Il capostipite della famiglia Starace, il Sig. Augusto, giunse a Gioia da Vico Equense. Naturalmente anche lui trascinato dall’onda degli scambi commerciali tra le regioni. Invece l’altro fratello si spostò in Puglia ed esattamente a Sannicola (Gallipoli) dove nel 1889 nacque il suo primo figlio Achille che in seguito diventerà : presidente del Comitato Olimpico Nazionale, commissario straordinario della Lega Navale Italiana, luogotenente generale della Milizia volontaria per la sicurezza nazionale e segretario del Partito Nazionale Fascista dal 1931 al 1939.

Augusto, sposò la sorella del Sig. Francesco Tripodi , sindaco di Gioia dal 1881 al 1896. Il primo dei suoi figli fu Francesco Starace, persona che animò la vita culturale, sociale e commerciale della nostra città. Fu Podestà dal 1921 al 1930.

SEVERITANO NICOLA – Giunse a Gioia da Solofra (Avellino) prima della guerra all’età di 17 anni. Per alcuni anni lavorò presso il ristorante del Sig. Pulitanò alla stazione ferroviaria. Una volta conosciuto l’ambiente ed ottenuto una sistemazione adeguata, si ricongiunse con la mamma Emilia e le sorelle Emilia, Gaetana, Carolina, Maria ed il cognato Michele Vignola.

Sono anni difficili quelli del dopoguerra, ma Nicola e Michele , pur di lavorare si adattano a tutte le situazione. Nicola sposa Francesca Rotolo mentre Michele, sposa Gaetana Severitano. Insieme gestiscono il bar Sport, sulla Via Roma, successivamente sono i gestori del bar Tip Tap sulla Via Lomoro. Ricordo anche la Signora Emilia che per tanti anni ha gestito il piccolo bar che era situata all’ingresso del cinema Politeama. Dopo queste esperienze di lavoro, in famiglia decidono di cambiare attività , scegliendo la vendita dei fiori. Sono stati certamente loro i primi ad aprire tale genere di negozio e sono stati i primi ad ottenere “ Interflora” attraverso la quale , spedivano fiori in tutto il mondo. Tuttora i loro discendenti continuano questa attività ed anche per loro sono trascorsi tanti anni di lavoro portato avanti con serietà ed abnegazione.

GIORGIO SALVATORE – giunse a Gioia all’età di 16 anni da Pagani dove era nato il 24 Dicembre 1909. Giovane desideroso di lavorare e di apprendere, trova subito impiego presso la bottega del Sig. De Vivo Antonio in Via Piccola Velocità. Il Sig. De Vivo costruiva carri in legno, tutti rigorosamente assemblati a mano. Salvatore apprende subito questa antica arte del “ carradore” e ben presto entra in società, anche perché si era innamorato della Signorina Rosina Longobucco, nipote del Sig. De Vivo. Quando convola a nozze,ed aver appreso per bene l’arte, apre bottega in proprio. Salvatore aveva imparato un’arte molto importante per quel tempo. Era diventato un maestro nella costruzione di carri e carretti di vari modelli. Il carradore doveva conoscere elementi di matematica, di geometria, essere bravo nel disegno e conoscere il legno. In poche parole doveva essere un bravo falegname ed un bravo fabbro. Quando questo antico mestiere tramontò, per le innovazioni subentrate, Salvatore continuò il suo lavoro specializzandosi nella costruzione artistica delle sponde dei camion e per la sua bravura, si procurò clienti in tutta la Calabria. Ebbe tre figli, Maria, Antonio e Alberto, nostri cari amici e visse a lungo nel rispetto di tutta la cittadinanza.

GARGANO NICOLA MARINA ANDREA

Nel 1990 ed esattamente l’8 Gennaio abbiamo organizzato un bellissimo, incontro di tutte le famiglie della Costiera Amalfitana residenti della Piana di Gioia Tauro.

Voluto fortemente dal Presidente degli ‘’ Amalfitani nel Mondo’’ , Dott. Enzo Colavolpe, al quale va il mio deferente ricordo, e al tempo sindaco di Amalfi e mio carissimo amico. Custode dei sentimenti profondi dei suoi concittadini, è stato in cento anni di storia Meridionale l’unico incontro in terra di Calabria delle famiglie Amalfitane e dei loro discendenti, che con il loro impegno ed il loro sacrificio, hanno onorato e continuano ad onorare le attività lavorative poste in essere.





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