Il CARRO RADAR 1971

 

FRANCESCO ANASTASIO 

IL CARRO RADAR

Documentazione fotografica inviataci dal gentile Sergio Fabbi residente a Rapallo. Nel 1971 fu inviato a Gioia per espletare il servizio di leva nella M.M. come radarista al seguito del Carro Radar. Questo dispositivo ha eseguito i primissimi rilevamenti sulle correnti marine lungo il tratto di costa da Gioia a San Ferdinando in previsione della costruzione del V° Centro Siderurgico.

Nella quarta foto alla estrema destra riconosciamo un giovane Letterio Castaldo .


RICEVIAMO DA GIUSEPPE PATAMIA
Buon giorno Franco, bel ricordo di uno dei primi passaggi per lo studio di fattibilità del porto di Gioia Tauro.Tutti gli studi sono stati eseguiti per conto della ex CASMEZ, Cassa per il Mezzogiorno e sono stati condotte da uno staff scientifico della università Parthenope di Napoli e coordinato dal Prof. Palumbo. In effetti le postazioni radar sono state due, una ubicata alla foce del fiume Budello e l'altra nella allora frazione di San Ferdinando del Comune di Rosarno. Come dicevi tu i radar dovevano rilevare la velocità e direzione delle correnti marine, attraverso dei bersagli radar che consistevano in boe galleggianti e naturalmente non ancorate cosiddette "beacon". Queste boe, su precise istruzioni degli operatori radar venivano portati al largo di Gioia Tauro e San Ferdinando, da una barca di un pescatore della ns. Marina (il nome e noto) per poi essere "bersagliati"😊 nel senso di rilievi dai radar, spesso capitava che le stesse boe venivano recuperate sulle spiaggie per via del cattivo tempo e riposizionate.Questa campagna di ricerca è durata circa tre mesi. A questa campagna per altre attività in mare aperto ha partecipato anche la nave Idrografica DECTRA di proprietà dell'università di Napoli. Infine posso dire che l'allora Consorzio di Bonifica, ha fornito importanti grafici dei precedenti cinque anni su piovosità e forza e direzioni del vento. Un mareografo è stato installato sulla testata del pontile di Gioua Tauro. 
















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