Sebastiano Messina detto Vastianu

FRANCESCO ANASTASIO
SEBASTIANO MESSINA DETTO VASTIANU
La storia di un paese necessariamente va commisurata alla vita di ciascuno e di concerto con la comunità in cui egli vive ed opera.
la storia è fatta sì di episodi, di avvenimenti, ma soprattutto di uomini: uomini importanti e gente comune. Il povero Vastiano aveva una malformazione alla gamba e camminava trascinandola, ma con la sua grande forza di volontà, giornalmente, con il suo carrettino a tre ruote, andava in giro per la città a vendere le sue ‘’ fresche gazzose".
Era , almeno credo, alle dipendenze della famiglia Nostro che oltre a gestire un avviato negozio di generi alimentari, avevano in laboratorio per la produzione di bibite gassate.
Come mezzo di trasporto, come detto , aveva un carretto a tre ruote che spingeva a fatica. Per mantenere fredde le bibite, caricava un blocco di ghiaccio , certamente lo comprava dalla Signora Caratozzolo , mamma di don Albino, che lo produceva in grosse quantità, ed il tutto veniva coperto con dei sacchi in modo da non disperdere il freddo. La pesantezza del carretto era data dalle bottiglie che di quei tempi erano di vetro spesso.
Queste bottiglie venivano prodotte dalla Vetreria Operaia Federale di Livorno . All'interno avevano una pallina di vetro, che con la pressione dell'acqua gassata la tappava ermeticamente .Bastava inserire un dito, si faceva uscire un po' di gas, la pallina scendeva e quindi si degustava.
Questo movimento spese volte lo faceva Vastano e quindi lascio a voi pensare quanto igienico poteva essere il tutto.
Il prezzo della gassosa non comprendeva il vuoto che era a rendere. Semplicemente che molti ragazzi non restituivano la bottiglia in quanto , dopo averla rotta , si appropriavano della pallina per giocare.
E questo faceva arrabbiare il povero Vastiano.
Non conosco altro su quest'uomo che con grande dignità ha condotto la sua vita guadagnandosi onestamente il pane quotidianamente , nei mie occhi conservo il suo viso pieno di rughe e stravolto dalla sofferenza, di quella sofferenza che non era semplicemente fisica ma credo psicologica.
Il merito principale di questo nostro concittadino "comune" è quello che, a distanza di un tempo molto lungo, per la sua dedizione al lavoro, viene ricordato con affetto e riconoscenza da tutte le persone che lo hanno conosciuto ed da tutti quelli , che lo hanno conosciuto nel racconto degli anziani .







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