La Calligrafia - Il caro vecchio pennino





FRANCESCO ANASTASIO
LA CALLIGRAFIA
Abbandonare la scrittura a mano significa non usare il cervello.

IL CARO VECCHIO PENNINO
Far scrivere un pennino intinto di inchiostro non è semplice come scrivere con una biro, non basta appoggiarlo sul foglio e muoverlo: i movimenti seguono regole precise diverse per ogni scrittura . L’attitudine che nasce e si sviluppa dalla coordinazione spalla-braccio-polso-mano necessita di esercizio e pratica, per diventare un gesto naturale.
Niente paura, scrivere con il pennino è un’azione che richiede delle attenzioni ma non è affatto difficile, una volta apprese poche regole teoriche e fatta un po’ di pratica.
“Fare calligrafia è riportare l’attenzione alle regole di bellezza e di armonia che governano la forma delle lettere”.
Importante è anche dimenticare , per un poco, la tastiera del computer.
Amo questa scrittura e ogni tanto mi cimento.


È come il Dna o le impronte digitali: indicano la nostra unicità, nessuno li ha uguali e ne può imitarli.
In questo caso, però, non si parla di genetica, ma di scrittura. Rigorosamente manuale, sia chiaro. La grafia, infatti, richiama il nostro carattere, quello interiore e la nostra emotività. Perché è da come tracciamo il segno grafico, qualsiasi sia la lettera, che facciamo comprendere, a chi ha studiato la materia, che tipo di persone siamo. Insomma, potremmo affermare: dimmi come scrivi e ti dirò chi sei.

Maria Teresa Morasso(grafologa)





Il pennino fu brevettato dal Sig. Perry nel 1808




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